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Bimba di 5 anni rapita nel Catanese, notte di testimonianze e indagini

"Mi è stato riferito che non si tratta di smarrimento o di fuga, ma di altro, probabilmente di dinamiche familiari", ha detto il sindaco di Mascalucia Enzo Magra

Tgcom24

È stata una notte di raccolta di prove, verifiche e ricerche per i carabinieri e la Procura di Catania impegnati nell'inchiesta sul sequestro di Elena, la bambina di 5 anni rapita lunedì mentre era in auto con la madre a Piano di Tremestieri (Catania). Ai militari dell'Arma di Mascalucia, paese dove vive, la donna ha raccontato, disperata in lacrime, che stava rientrando a casa, dopo avere preso la figlia all'asilo, quando tre persone incappucciate e una armata di pistola hanno aperto la portiera della sua vettura prelevando e portando via la bambina.

Indagini serrate - La ricostruzione della madre è stata più volte analizzata dagli investigatori per trovare elementi utili alle indagini. Indagini che sono serrate, perché il fattore tempo in un sequestro di persona è fondamentale per risolvere il caso. Ecco perché non si sono fermate e sono in corso. Ancora adesso, i carabinieri stanno sentendo persone che potrebbero avere particolari utili a una svolta. E anche per questo lunedì sera la Procura di Catania ha autorizzato la diffusione di due foto di Elena.

Le foto diffuse dalla procura - Una è stata scattata proprio lunedì: si vede la piccola in un'immagine riflessa sfocata indossare una maglietta a maniche corte bianca e un paio di pantaloncini gialli. L'altra è dell'8 maggio: la bambina indossa il sopra di una tuta e, sorridente, mostra un biglietto con in basso la parte finale della scritta "Auguri mamma".

Trovata morta la bambina di cinque anni sequestrata nel Catanese

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La mamma della piccola Elena lascia la caserma di Mascalucia
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La mamma della piccola Elena lascia la caserma di Mascalucia
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La mamma della piccola Elena lascia la caserma di Mascalucia
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La mamma della piccola Elena lascia la caserma di Mascalucia
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Procura e carabinieri escludono la mano della criminalità organizzata e che il sequestro sia collegato a una richiesta di riscatto. Intanto, i familiari della bambina sono stati sentiti più volte nella sede del comando provinciale di Catania. Sono stati ascoltati i genitori, gli zii e alcuni dei nonni della piccola. Gli investigatori, coordinati dalla Procura distrettuale di Catania, hanno una ricostruzione maggiormente dettagliata dell'accaduto e un quadro più chiaro, anche se ancora non si sbilanciano su un'ipotesi privilegiata. Il padre della bambina in passato è stato denunciato per spaccio di sostanze stupefacenti e indagato anche per una rapina, reato, quest'ultimo, da cui è stato poi assolto per "non avere commesso il fatto". La coppia è giovane, poco più che ventenne, ha avuto dei dissidi personali, non apparentemente gravi, tanto che vivrebbero in case separate.  

Una ipotesi, anche se in forma molto dubitativa, l'ha avanzata, "de relato", il sindaco di Mascalucia, Enzo Magra. "Mi sono messo a disposizione dei carabinieri per aiutare le ricerche anche tramite la protezione civile, i volontari, ma - ha detto - mi è stato riferito che non si tratta di smarrimento o di fuga, ma di altro, probabilmente di dinamiche familiari".

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