Continuano le provocazioni in mare tra Nato e Russia. Stavolta ad alzare la tensione è la Marina russa che prende nuovamente di mira il nostro Paese. L'incrociatore "Varyag", il gemello della "Moskva" affondato nel Mar Nero dagli ucraini, sta navigando pericolosamente al largo delle coste pugliesi. Secondo le ultime indiscrezioni, dati certi non ce ne sono essendo un vascello militare, la più potente unità della Marina di Putin si trova a poche decine di miglia nautiche da Santa Maria di Leuca, nel Salento.
E' il sito "The Shipyard" che ha lanciato l'allerta sull'incrociatore Varyag. Si tratta in vascello di classe Slava, tra le più potenti e devastanti unità che Mosca ha schierato nel Mediterraneo, nel tentativo di alzare la tensione proprio con la Nato. Il Varyag si muove nel Mar Ionio scortato da un'altra nave di supporto, la "Ammiraglio Tributs", che la protegge da ipotetici attacchi aerei o di sottomarini.
In viaggio verso Creta - Al momento, a quanto si apprende da fonti qualificate, la Varyag è in navigazione verso sud-est, in direzione di Creta. Questo tipo di 'avvicinamenti' alle acque territoriali è sempre attentamente monitorato dalla Marina Militare e, più in generale, dai mezzi della Nato. Solo pochi giorni fa il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Enrico Credendino, aveva spiegato che al momento ci sono ben 18 navi militari russe nel Mediterraneo, più due sommergibili. Nel 2016 ne era presente soltanto una. Ed è notizia di questi giorni che anche gli americani non sono stati a guardare. Nel Mediterraneo è arrivata la gigantesca portaerei "Truman", ufficialmente per missioni di routine.
La Varyag "spiata" dai cieli - Un altro sito molto informato sui movimenti militari è l'italiano ItaMilRadar. Quest'ultimo ha scoperto come un velivolo radar della Nato ha compiuto voli circolari nei pressi dell'isola greca di Giacinto. Una manovra che serve a tracciare la situazione dei velivoli e delle navi per centinaia di miglia in quella zona.
Qual è l'obiettivo dei russi? Mostrare i muscoli. Dall'inizio del conflitto ucraino la Marina russa ha inviato nel Mediterraneo una flotta imponente con almeno due sottomarini e sette navi da guerra. Difficile pensare alla volontà di una provocazione "fisica" ma il rischio "incidente" è pur sempre molto elevato.