Dopo sei anni di osservazioni, il telescopio spaziale Hubble di Nasa e Agenzia spaziale europea (Esa) è riuscito a trovare la prima prova diretta dell'esistenza di un buco nero solitario, che vaga tra le stelle della Via Lattea: ne ha infatti misurato con precisione la massa, che è pari a sette volte quella del Sole. Un risultato unico nel suo genere, dato che finora la massa di simili buchi neri è sempre stata dedotta con metodi statistici o studiando le loro interazioni con le stelle compagne all'interno di sistemi binari.
Il risultato si deve al gruppo di Kailash Sahu, dello Space Telescope Science Institute di Baltimora. Gli astronomi stimano che ci siano 100 milioni di buchi neri che vagano tra le stelle della Via Lattea, ma finora non ne avevano mai identificato uno isolato.
Quello trovato da Hubble si trova a circa 5.000 anni luce da noi, nel braccio a spirale Carina-Sagittario della nostra galassia. La sua scoperta ha permesso ai ricercatori di stimare che il buco nero solitario di massa stellare più vicino a noi potrebbe trovarsi a circa 80 anni luce (a confronto, la stella più vicina al nostro Sistema solare, Proxima Centauri, si trova a poco più di quattro anni luce). I calcoli elaborati dal team di Shasu indicano che il buco nero sta viaggiando nella galassia a 160.000 chilometri orari: una velocità superiore a quella della maggior parte delle stelle circostanti, che permetterebbe di andare dalla Terra alla Luna in meno di tre ore.
Secondo un secondo gruppo di ricerca, guidato da Casey Lam dell'Università della California a Berkeley, non si può escludere che l'oggetto finito nel mirino di Hubble non sia un buco nero bensì una stella di neutroni (dai loro calcoli infatti risulta una massa più piccola, compresa tra 1,6 e 4,4 volte quella del Sole). "Qualunque cosa sia - precisa Lam - l'oggetto è il primo residuo stellare oscuro che è stato scoperto vagare nella galassia senza la compagnia di un'altra stella".