Musumeci al Viminale: "Urne aperte anche lunedì"

Election day Palermo, Lamorgese: la procura valuterà le responsabilità, gravissima l'assenza dei presidenti di seggio

Non è stato necessario accorpare i seggi non costituiti alle sezioni già operanti. L'amministrazione comunale ha inviato gli atti alla procura

Caos a Palermo durante l'election day: a causa della defezione di una cinquantina di presidenti, altrettanti seggi non hanno potuto aprire regolarmente alle 7. Solo dopo le 12 il Viminale ha comunicato che le operazioni di voto sono tornate regolari in tutte le 600 sezioni cittadine, tutte insidiate e senza la necessità di accorpamenti, come ipotizzato in un primo momento. L'amministrazione comunale ha inviato gli atti alla Procura per "l'accertamento di responsabilità di natura penale" dopo le molte rinunce improvvise di soggetti nominati a svolgere la funzione di presidenti del seggio. L'ira del ministro Lamorgese: "La procura valuterà le responsabilità".

"A seguito della nomina da parte del Comune di Palermo degli ultimi tredici presidenti delle sezioni elettorali mancanti sono regolarmente insediate tutte le 600 sezioni elettorali previste in città senza che sia stato necessario procedere ad alcun accorpamento tra di esse", ha reso noto la prefettura di Palermo nel primo pomeriggio di domenica.

Il caos è cominciato sabato pomeriggio, quando in molte sezioni dislocate all'interno delle scuole non si sono potuti insediare regolarmente i seggi per mancanza di presidenti. Le prime avvisaglie sul forfait si erano avute già venerdì con il comune di Palermo che aveva fatto appello agli ordini professionali di avvocati e dottori commercialisti per reperire professionisti da impiegare come presidenti.

Lamorgese: procura valuterà responsabilità delle assenze - "La procura di Palermo valuterà gli eventuali profili di responsabilità conseguenti alle segnalazioni inviate dal Comune, competente per le procedure di insediamento dei seggi e di sostituzione dei presidenti". Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese. 

"Gravissima l'assenza dei presidenti di seggio" - "È gravissimo che a Palermo, senza alcun preavviso, un elevato numero di presidenti di seggio non si sia presentato per l'insediamento, ovvero abbia rinunciato all'incarico, ritardando l'avvio delle operazioni di voto. Un tale atteggiamento esprime una assoluta mancanza di rispetto per le Istituzioni e per i cittadini chiamati in questa giornata elettorale e referendaria ad esercitare un diritto costituzionale fondamentale per la vita democratica del Paese", ha spiegato il ministro dell'Interno.
 

Musumeci al Viminale: "Urne aperte anche lunedì" - "Ho chiesto al ministro dell'Interno di valutare l'opportunità di autorizzare il prolungamento dell'apertura dei seggi elettorali, nella sola città di Palermo, fino alle 14 di lunedì 13 giugno. Una misura straordinaria a seguito dell'altrettanto straordinaria situazione che si è venuta a creare in città per la mancata costituzione di decine di sezioni elettorali. È un provvedimento che avrei adottato autonomamente, se non si votasse anche per i referendum". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci.

Sono state circa 50 le sezioni elettorali rimaste chiuse per ore a causa della mancanza di presidenti per insediare il seggio, con gli scrutatori rimasti in attesa.  La Procura di Palermo valuterà le segnalazioni che sono state inviate dal Comune: i reati che potrebbero prospettarsi vanno dall'interruzione di pubblico servizio, al rifiuto di atti d'ufficio. Gli inquirenti dovranno accertare se la decisione di non presentarsi presa da alcuni presidenti, che dopo la nomina assumono la qualifica di pubblico ufficiale, sia stata adeguatamente motivata e i termini entro i quali l'abbiano comunicata.

In particolare gli investigatori dovranno accertare quante rinunce siano state comunicate, seppure a ridosso delle operazioni di voto, e se siano state motivate adeguatamente e quanti presidenti incaricati abbiano invece dato forfait senza alcuna comunicazione. Secondo quanto si apprende ad aggravare la situazione sarebbe stato l'attacco hacker subito dal Comune di Palermo nei giorni scorsi che avrebbe mandato in tilt anche la ricezione delle mail via pec. Alcuni presidenti incaricati avrebbero infatti comunicato la rinuncia per tempo, ma l'email non sarebbe arrivata al Comune.

 "Con la partita decisiva per la promozione del Palermo - dicono alcuni rappresentanti di lista - era assolutamente prevedibile cosa sarebbe accaduto, ma la Prefettura non solo ha provveduto, ma neppure ha pensato a un piano B".

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