Turismo, volano gli affitti brevi in tutta Italia
Con 29 milioni nei soli primi 5 mesi del 2022 ampiamente superato il valore delle prenotazioni 2021
L’analisi di numeri e tendenze dei primi cinque mesi del 2022, a pochi giorni dall’avvio ufficiale dell’estate più vicina di sempre al ritorno alla normalità post pandemia, racconta di un vero e proprio anno record per la Pmi innovativa prop-tech Italianway, primo operatore sul mercato italiano degli affitti brevi gestiti in maniera professionale, con 3mila case contrattualizzate e oltre 340 destinazioni coperte in tutta Italia, per un totale di 883mila notti prenotabili attraverso il proprio sito. Uno scenario positivo che consente all’azienda che ha chiuso il 2021 con un turn-over di circa 21milioni (+ 140% rispetto al 2020) di puntare a 40 milioni di giro d’affari entro fine anno.
“Complice l’allentamento delle restrizioni, la percezione di una gestione positiva della pandemia e l’impatto negativo fortunatamente minimo delle turbolenze internazionali sui movimenti turistici - spiega l’Amministratore delegato Marco Celani che guida Italianway dal 2016 - per il trimestre giugno-luglio-agosto 2022 abbiamo già venduto più notti estive, circa 72mila, rispetto al consuntivo di 71mila dello stesso trimestre 2021”. Incremento più che positivo, secondo i dati a cura del Centro Studi Italianway, anche per un altro parametro fondamentale del mercato: il valore delle prenotazioni raccolte che, nei primi 5 mesi dell’anno, è di ben 29 milioni contro i 20,3 milioni dell’intero 2021.
Il 2022 anno d’oro per Italianway - La proptech, partita da Milano dove è diventata rapidamente il più grande property manager della città per poi espandersi dal 2020 in tutta Italia affiancando alla gestione diretta un network di oltre 150 tra franchisee e partner, sta vivendo un anno d’oro: quasi quadruplicato il numero delle prenotazioni che passa dai 2 milioni del periodo primo gennaio-31 maggio 2021 ai 9,7 milioni dello stesso periodo di quest’anno, a fronte di 81mila notti prenotate nei primi cinque mesi del 2022 contro le 27mila di quello passato.
“Il trend del turismo in appartamento è sicuramente ormai consolidato - è l’analisi dell’Ad Celani - e i viaggiatori sono sempre più attenti alla qualità del prodotto e dei servizi offerti dalla gestione professionale degli immobili. E come Italianway siamo sempre più competitivi sia per il numero record delle destinazioni entrate nel nostro network grazie a partner locali, sia per un’offerta di prodotto in grado di intercettare i desideri di famiglie, globetrotters, nomadi digitali, holidayworkers e viaggiatori business: sul nostro portale si possono prenotare residenze d’epoca nei centri storici di borghi e città d’arte, ville con piscina in campagna o sul mare, chalet di montagna, trulli e dammusi. Anche le tariffe, tornate ai livelli pre Covid, ci dicono che il mercato è in grande ripresa, con una crescita, nei primi 5 mesi del 2022, di oltre il 60% rispetto allo stesso periodo del 2021: da 75 euro a notte a 120 euro circa”.
Il ritorno dei viaggiatori internazionali (da 114 Paesi) - L’analisi delle prenotazioni effettuata dal Centro Studi della proptech fotografa il tanto atteso ritorno dei turisti stranieri che, stando alle prenotazioni effettuate sul portale italianway.house dal primo gennaio al 31 maggio, provengono da ben 114 Paesi. Inevitabilmente si contrae la percentuale di viaggiatori italiani che dal 52% dello scorso anno passa all’attuale 34%; lo stesso per tedeschi (dal 12% al 7,5%) e francesi (dal 9,5% al 7,2%). La contrazione dei viaggiatori europei è dovuta alla ripresa del lungo raggio: americani prima di tutto (6,9%) ma anche cinesi (4,2%), tornati a soggiornare in città d’arte come Roma, Firenze, Venezia e Napoli e in luoghi iconici come i laghi di Como e di Garda e la Costiera.
Bene anche inglesi e polacchi (per questi ultimi si tratta di un nuovo trend con un picco del 2,1%), mentre mancano completamente russi e una parte del mondo asiatico. Si torna a pianificare le vacanze; cancellazioni ai livelli pre-pandemia. Tra i nuovi trend anche la normalizzazione delle tempistiche con cui vengono effettuate le prenotazioni: se la pandemia aveva alterato la booking window imponendo prenotazioni last minute se non addirittura last second, il ritrovato ottimismo e la percezione concreta di un ritorno alla normalità più vicino determinano l’allungamento della finestra di prenotazione.
I viaggiatori prenotano in media 48 giorni prima di arrivare, con dinamiche che variano in funzione della nazionalità (gli italiani in media 15 giorni prima, gli americani 38, i tedeschi 31, i francesi 28) e della destinazione o della motivazione del soggiorno, con le città che vengono prenotate prima se per vacanza, sotto data per lavoro e il mare sempre con un po’ di anticipo, anche per trovare la disponibilità di aerei e traghetti. Al tempo stesso, osserva Celani, “mentre nel 2021 registravamo un numero di cancellazioni altissimo con picchi del 50%, quest’anno siamo tornati appena sopra la normalità pre-pandemia con un tasso di cancellazione di poco superiori al 15%”.
Viaggiatori sempre più attenti - “I viaggiatori - continua Celani - si fanno sempre più attenti ed esigenti, e questo richiede una costante professionalizzazione del settore. Nelle case sono richiesti allestimenti completi, arredi nuovi e dotazioni complete. Continua a esserci una parte del mercato arredata con mobilio e dotazioni di scarsa qualità ma l’ospite contento consiglia di ritornare, quello deluso lo sconsiglia fortemente e nulla più del passaparola indirizza l’occupazione dei periodi futuri”.
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