"E.T. l'extra-terrestre", compie 40 anni la favola magica su pace e fratellanza di Steven Spielberg
Usciva l’11 giugno 1982 la tenera storia dell'alieno precipitato per caso sulla Terra che ha conquistato generazioni di grandi e piccini
Entrato ormai a far parte dei classici del cinema, "E.T. L'extra-terrestre" compie 40 anni. Il cult diretto da Steven Spielberg, presentato in anteprima mondiale durante la cerimonia di chiusura al 35esimo Festival di Cannes, debuttò nelle sale statunitensi l’11 giugno 1982. La tenera storia dell'alieno precipitato per caso sulla Terra ha commosso e conquistato generazioni di grandi e piccini: diventerà il sesto film con il maggior incasso di sempre, conquistando anche 2 Golden Globe (Miglior Film Drammatico e Miglior Colonna Sonora per John Williams) e 4 premi Oscar (Miglior sonoro, Miglior montaggio sonoro, Migliori effetti speciali e Miglior colonna sonora) su 9 candidature.
L'ALIENO DI SPIELBERG - Quando i suoi genitori divorziarono, il 14enne Steven Spielberg inventò un alieno immaginario che lo proteggesse. Per la storia invece il regista fu influenzato da quella del film del 1979 "The Black Stallion", che raccontava l'amicizia tra un giovane e un cavallo.
L'ALIENO DI RAMBALDI - Spielberg non voleva che E.T. fosse carino, per indurre il pubblico ad andare oltre le apparenze. Scelse Carlo Rambaldi che aveva collaborato con lui a "Incontri ravvicinati del terzo tipo e aveva vinto l'Oscar per "Alien". La creatura da un altro mondo, con il collo lunghissimo e il corpo tozzo, e con il dito lungo e dalla terminazione illuminata, ha rappresentato la vetta del lavoro del maestro degli effetti speciali. Il volto è un mix di quelli di Carl Sandburg, Albert Einstein ed Ernest Hemingway.
IL GIOVANE PROTAGONISTA - Henry Thomas, che interpreta il giovane protagonista, fu preferito da Spielberg ad altri 300 aspiranti attori. Il bambino 11enne impressionò ed emozionò il regista improvvisando la scena durante il provino e riuscendo a piangere davvero. L'attore rivelò poi che ci riuscì pensando al suo cane, morto tre anni prima.
DREW, LA BUGIARDA - Nei panni della sorellina di Elliott c'è una piccolissima Drew Barrymore, che ottenne la parte ai danni di altre future star come Juliette Lewis e Sarah Michelle Gellar. La scelta ricadde su di lei per il modo bizzarro in cui si presentò ai provini, raccontando di essere una famosa cantate di una punk band, Purple People Eaters, che proprio la notte prima si erano esibiti davanti a migliaia di persone. Il "racconto" di fantasia della giovane attrice impressionò Spielberg che la scelse e la descrisse come "un'adorabile bugiarda".
I BAMBINI NEL CINEMA DI SPIELBERG - Percorrendo la variegata filmografia di Spielberg è evidente la sua ossessione per i giovanissimi protagonisti, che evocano la propria infanzia e la sua voglia di non crescere. Dopo il bimbo di tre anni di "Incontri ravvicinati del terzo tipo", c'è Elliott di E.T. e poi il ragazzo de "L’Impero del sole", i nipotini del magnate in "Jurassic Park", o la bimba dal cappottino rosso di "Schindler’s List". Fino a un’ipotetica trilogia sui bimbi sperduti, di cui lui stesso molto probabilmente si sente parte che parte da "Hook – Capitan Uncino" e prosegue lungo "Prova a prendermi" e "Ready Player One".
OMAGGIO A DE SICA - Una delle immagini indelebili del film rimane quella in cui Elliot e il suo amico alieno volano in bicicletta con la luna sullo sfondo. Si tratta di una citazione di "Miracolo a Milano", film Vittorio De Sica, amatissimo da Spielberg.
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