Il 12 giugno del 1972 arrivava nei cinema americani "Gola profonda" e niente sarebbe stato più lo stesso. Primo film pornografico a uscire dalla clandestinità e a essere distribuito nel circuito tradizionale, la pellicola diretta da Gerard Damiano incassò 600 milioni di dollari essendone costati 25mila e trasformò la protagonista Linda Lovelace in una stella, dando il via all'industria della pornografia cinematografica. Vero fenomeno di costume, davanti ai cinema si formarono code e a vederlo andarono anche stelle come Warren Beatty, Jack Nicholson e Sammy Davis Jr.. Ora per il cinquantesimo anniversario della sua uscita il film è stato restaurato in 4K e sarà proiettato al festival di Bologna "Il cinema ritrovato", alla presenza di Gerard Damiano Jr. figlio del regista.
La storia del film è semplice: Linda, la protagonista, non riesce a provare piacere facendo l'amore fino a quando un dottore non scopre che il motivo è che la donna ha il clitoride... in fondo alla gola. Un presupposto volutamente assurdo per un film che, scene pornografiche a parte, ha un tono volutamente e smaccatamente ironico e molte sequenze dialogate. Insomma, lontano anni luce dal porno odierno e da quello che è stato dagli anni 80 in avanti.
Che "Gola profonda" arrivi ai 50 anni con una proiezione in versione restaurata oggi è questi un evento in tempi di post "metoo". Non per il genere pornografico in sé ma perché anni dopo la sua uscita Linda Lovelace accusò in due processi il marito di allora, Chuck Traynor, di averla costretta con la violenza a girare il film. A suon di botte e persino sotto la minaccia di una pistola puntata. Se la seconda circostanza è sempre stata smentita da tutti i testimoni sentiti, le prime no, e molti lividi sarebbero visibili anche in alcune sequenze di "Gola profonda". Ma questi non sono gli unici lati oscuri attorno alla realizzazione del film. A produrre la pellicola fu infatti una società di proprietà di membri della famiglia mafiosa dei Colombo, tanto che quando il successo portò incassi inaspettati, al regista Gerard Damiano venne fatta "un'offerta che non poteva rifiutare" e fu costretto ad accettare la cifra di 250mila per rinunciare alla percentuale a cui aveva diritto sugli incassi.
In Italia "gola profonda" arrivò una prima volta, in versione censurata, per poi essere distribuito in edizione integrale nel 1976 con il titolo "La vera gola profonda". Il successo fu tale che diede il via al circuito dei cinema a luci rosse che sarebbe durato fino agli anni 90, quando sarebbe stato messo fuori gioco dall'avvento del dvd.