Acciaierie Italia ha deciso di non accettare il verdetto del giudice del Lavoro e intende procedere, con un ricorso in Cassazione, contro Riccardo Cristello. L'operaio ad aprile 2021, con un post su Facebook, invitò i suoi contatti a guardare la fiction "Svegliati amore mio", che metteva in guardia sui pericoli delle polveri sottili delle acciaierie. L'azienda ritenne lesive alcune parole usate sulla pubblicazione e licenziò Cristello.
A luglio dello stesso anno la sentenza di primo grado costrinse Acciaierie Italia a reintegrarlo, con buona pace dei sindacati. Nelle motivazioni contestuali è stato dato atto al fatto che si è trattato di un licenziamento fuori luogo "avvenuto solo perché il lavoratore aveva esercitato il diritto di manifestazione del pensiero". La dirigenza aveva impugnato la sentenza e aveva provato a far valere le proprie ragioni durante l'udienza di secondo grado.
Durante la fase dibattimentale però, i legali della società, compartecipata da Am InvestCo e Invitalia, non avevano prodotto nuovi elementi. Si limitarono a ripercorrere le tesi presentate durante l'udienza di primo grado. L'8 giugno è arrivato il verdetto della Corte d’Appello che ha confermato l’illegittimità del provvedimento di licenziamento. A distanza di poche ore è stato annunciato un ulteriore ricorso, questa volta in Cassazione.