Trapianto capelli, inutile se non si blocca l’infiammazione
Trapianto capelli, l’infiammazione è la madre di tutte le calvizie, danneggia i follicoli e può aggredire il bulbo pilifero anche dopo un trapianto
Grazie all’azione del Protocollo di Medicina Rigenerativa Inclusiva bSBS è possibile “spegnere e dominare” l’infiammazione dell’ambiente follicolare, invertire il processo degenerativo e in molti casi evitare il trapianto di capelli promuovendo, senza chirurgia, i migliori risultati autologhi naturali e duraturi.
Trapianto Capelli, infiammazione e calvizie. Solo una moderna visione dell’insieme, permette la migliore azione terapeutica.
Trapianto Capelli, sì o no? Funziona o non funziona? E’ una delle domande più frequenti tra le persone interessate dalla perdita di capelli. Il dubbio nasce dai veri risultati che questo intervento può dare negli anni.
La calvizie è sicuramente un tema che interessa direttamente molte persone in tutto il mondo, uomini ma anche donne. Sebbene il trapianto di capelli sia una delle scelte più diffuse da chi soffre di calvizie, sul web si trovano molte testimonianze di persone che ripetono il trapianto di capelli più volte, oppure che dopo uno, due o più interventi non raggiungono comunque risultati concreti naturali e duraturi.
Nell’ultimo congresso di Medicina Rigenerativa applicata alla cura della calvizie si è parlato ampiamente del nuovo approccio inclusivo proposto in HairClinic, sia per chi vorrebbe evitare il trapianto di capelli ma anche in funzione di supporto fondamentale al trapianto stesso. Questo è l’argomento che vogliamo approfondire con il Dott. Mauro Conti, Direttore Scientifico di HairClinic Bio Medical Group.
Dott. Conti, alla domanda: “il trapianto capelli, funziona o non funziona?”, cosa risponde ai suoi pazienti?
La risposta è " Sì, funziona! Ma il risultato e la sua durata dipendono da molti fattori spesso sottovalutati”.
Mi spiego meglio. A seguito di un trapianto di capelli il paziente può apprezzare i risultati dopo circa 12 mesi e se dovessimo valutarlo in quel momento, la risposta si fermerebbe a: “Sì, il trapianto funziona”. Ma se dovessimo valutare i risultati dopo circa 24 mesi, il livello di soddisfazione statisticamente scende e si riduce con il passare del tempo, tutto sommato davvero breve.
Le motivazioni sono note e indipendenti dal gesto tecnico del trapianto, come anticipavo sono molto sottovalutate e compromettono sia il risultato estetico che il risultato clinico. Proprio il risultato clinico è il vero obiettivo che deve avere chi soffre di calvizie, senza un risultato clinico stabile è impossibile mantenere un risultato estetico di alto valore e duraturo. Il trapianto di capelli non basta, anche la tecnica d’autotrapianto più evoluta al mondo non può curare la calvizie.
Ed è su queste basi che nasce un nuovo modo di guardare alla patologia della calvizie. Non più solo “coprendo” il problema, per poi ritrovarsi in una situazione simile a quella iniziale o paradossalmente peggiore, ma grazie all’Approccio Inclusivo Multidisciplinare, è possibile intervenire sulla calvizie in modo globale e personalizzato, puntando sempre al miglior risultato clinico e al massimo risultato estetico autologo.
Dott. Conti, il Trapianto di Capelli è sempre il sogno di chi soffre di Calvizie?
A differenza di ciò che si può pensare, negli ultimi anni il sentiment più diffuso da chi soffre di calvizie, è proprio quello di evitare il trapianto di capelli.
Sono ormai moltissimi i pazienti che, grazie ad una maggiore conoscenza di cosa sia realmente la calvizie e alla presa visione dei risultati dovuti al solo trapianto capelli, il più delle volte non in linea con le aspettative personali, contattano la nostra struttura prima che la situazione della propria calvizie diventi troppo avanzata. In linea generale l’obiettivo principale è soprattutto quello di evitare il trapianto di capelli.
A differenza di basici trattamenti tricologici, sedute di PRP o solo terapie farmacologiche, grazie al Protocollo Multidisciplinare bSBS che fa uso delle più avanzate tecnologie di Medicina Rigenerativa Inclusiva, è possibile intervenire globalmente sulla moltitudine di cause e concause della propria Calvizie.
Possiamo affermare che per il paziente, l’approccio proposto dal Protocollo Inclusivo bSBS, non è da vedere come una scelta tra questa terapia o un altro metodo, ma è da considerare come la strada più corretta e moderna per affrontare la propria calvizie, evitando da subito perdite di tempo prezioso o metodi inconcludenti. Senza chirurgia e senza eseguire un trapianto capelli in molti casi di diradamento è possibile ottenere risultati impensabili fino a pochi anni fa.
Per curare la calvizie non più basiche terapie dissociate tra loro e non personalizzate, ma un approccio inclusivo multidisciplinare creato sull’unicità di ogni paziente.
Parlando di trapianto capelli abbiamo constatato, in chi lo ha eseguito, che è cambiata la percezione dei risultati che può dare nel tempo.
L’altro lato della medaglia merita molta più attenzione, perché mette di fronte ad una realtà che pochi conoscono o fingono di non conoscere.
Nella nostra storia clinica di tutti i giorni, vediamo pazienti che hanno eseguito, in varie strutture mediche italiane o estere, fino a 3/5 trapianti di capelli negli ultimi 6/8 anni, con una media di 2 interventi ogni 2 anni e mezzo. A dimostrazione del fatto che un trapianto capelli, fine a se stesso, non basta per risolvere la calvizie.
La prima cosa che mi viene detta dalla maggior parte di questi pazienti è: “non voglio più fare un altro trapianto, esiste una soluzione che possa aiutarmi?”
Se per alcuni di loro è ormai impossibile migliorare una situazione estetica ormai troppo compromessa dai passati trapianti, per altri la Terapia Inclusiva Multidisciplinare bSBS, sebbene sia più corretto eseguirla prima di un eventuale infoltimento estetico, consente di promuovere la massima rigenerazione cellulare autologa e ripristinare le migliori condizioni cliniche dell’ambiente follicolare.
Sui follicoli nativi e ricettivi, i benefici si esprimono con la crescita di capelli più sani e spessi, consentendo di armonizzare e rendere più naturali i risultati dei passati trapianti di capelli e in molti casi, in base alla risposta soggettiva, si può di evitare un ulteriore intervento.
Trapianto Capelli e infiammazione: la correlazione tra Calvizie e infiammazione mette in primo piano l’importanza della Terapia Inclusiva e Antinfiammatoria.
Il presupposto fondamentale è che, a prescindere dalla causa scatenante che determina la calvizie e dalle concause che la alimentano, si viene sempre a creare un dannoso processo infiammatorio (acuto, sub-acuto o cronico) sintomatico che porta ad una sofferenza e ad un assottigliamento dei capelli.
È importante sottolineare che l’entità dell’infiammazione dell’ambiente follicolare, dipende da alcune specifiche proteine, tra cui alcune Interleuchine.
A rendere la calvizie una patologia ancora più complessa più di quanto non lo è già, non sono più solo gli ormoni che scatenano la patologia o solo le concause personali che la alimentano, ma le ultime ricerche scientifiche fanno luce su nuovi “attori” pro-infiammatori che agiscono negativamente sui follicoli piliferi e sul ciclo di vita dei capelli. Una scoperta che ha cambiato per sempre le regole conosciute nella cura della calvizie.
Nello specifico, un recente studio ha dato il nome a quella che viene definita dai ricercatori, la causa più importante e incisiva della alvizie, la “Prostaglandina D2”, proteina pro-infiammatoria e deleteria per i follicoli piliferi.
Le Interleuchine e la Prostaglandina D2, creano un danno silente e progressivo ai follicoli, che, nel tempo, porta alla loro degenerazione, miniaturizzazione e assottigliamento ed infine alla caduta dei capelli.
Dott. Conti, se non si blocca l’infiammazione il trapianto capelli può risultare inutile?
L’infiammazione causata dalla Prostaglandina D2 può essere lenta e progressiva o veloce e acuta, ed è così impattante da aggredire potenzialmente anche i follicoli trapiantati.
Un danno molto simile a quello causato dal DHT, principale imputato della Calvizie più comune (Alopecia Androgenetica), contro il quale l’utilizzo di alcuni farmaci può limitarne gli effetti negativi. A differenza del DHT, la Prostaglandina D2 non si può “arginare” con i farmaci anti-androgeni. Un dato importante che farebbe chiarezza del perché molte persone, pur avendo un livello di DHT nella norma, hanno comunque una situazione del tutto simile all’Alopecia Androgenetica.
Inoltre ciò spiegherebbe anche perché, molti i Pazienti dopo aver eseguito un Trapianto di Capelli senza una cura Terapeutica Inclusiva associata, a distanza di un tempo relativamente breve, perdono anche una parte considerevole dei capelli trapiantati. La storia insegna che la naturale progressione della propria Calvizie, associata al danno dell’infiammazione sui capelli trapiantati, non consente un risultato finale di alto valore estetico duraturo.
Ripetere il trapianto capelli senza cambiare strategia d’azione non è risolutivo.
Ripetere il trapianto capelli con la stessa logica, non fa altro dare spostare il problema in altra data, amplifica i disagi e in molti casi peggiora i risultati che risulteranno sempre meno naturali.
Usando una semplice metafora, potremmo dire che, se per costruire un palazzo è necessario creare delle fondamenta stabili, per chi soffre di calvizie è indispensabile creare delle vere basi di salute di cute e follicoli. Eseguire un trapianto capelli senza questa attenzione, è come voler costruire un palazzo senza le fondamenta a sorreggerlo.
“Grazie alla Medicina Rigenerativa è possibile agire sulla rigenerazione follicolare.”
A tal proposito la Terapia Inclusiva bSBS contro la calvizie fa uso di differenti tecnologie specifiche per ogni tipologia infiammatoria. Si può tranquillamente dire che i protocolli moderni eseguiti in HairClinic, sono dei veri e propri “estintori” contro l’infiammazione che determina la caduta dei capelli. Agiscono alla base delle infiammazioni e creano i migliori presupposti di un risultato naturale, stabile e denso.
Dott. Conti, potrebbe spiegarci in breve come agisce la Terapia Inclusiva bSBS?
La Terapia Inclusiva bSBS contro la calvizie basa la propria efficacia sulla diagnosi accurata, grazie alla quale viene resa possibile la creazione di un Protocollo terapeutico che punta a promuovere la massima rigenerazione cellulare autologa. E’ composto da 5 Fasi terapeutiche concentrate in una sola Sessione ad alta densità, coadiuvata da un follow-up personalizzato sul paziente.
La Fase 1 di Analisi Avanzata si discosta totalmente dal semplice esame del capello, è eseguita nel giorno stesso della sessione ed è composta da Analisi Genomica, Epigenomica, Morfologica Digitale e Profilo della Membrana Cellulare.
Il pool di analisi consente di raccogliere tutti gli input diagnostici del paziente e di elaborarli con UniqueStudio, uno speciale algoritmo in grado di creare il percorso terapeutico personalizzato. Grazie a questo approccio diagnostico è possibile impostare le tecnologie delle successive fasi proprio sull’unicità della calvizie di ogni paziente.
L’unicità del paziente finalmente si sposta con una terapia in grado di agire nel modo più personalizzato disponibile. Il livello di personalizzazione è tale da rendere impossibile l'esecuzione di due terapie uguali tra pazienti, nemmeno tra fratelli gemelli.
“Le fasi successive consentono di “aggredire” la calvizie nella sua complessità, grazie alla Medicina Rigenerativa Inclusiva.”
Il Protocollo bSBS sfrutta più di 16 tecnologie avanzate di Medicina Rigenerativa e regolate sulla calvizie di ogni paziente, permettono di avvolgere la patologia a 360 gradi e di favorire il ripristino del funzionamento fisiologico e naturale dei follicoli piliferi.
Concentra la sua azione in un’unica sessione di 2 ore e 30 circa e viene eseguita sempre ad alta densità. Durante la sa seguito della Fase1 di Analisi Avanzata, si alternano:
- la Fase2 di Ricostruzione dell’Ambiente Follicolare grazie alle Cellule Staminali, Riparative, alla Matrice ExtraCellulare sempre del paziente stesso,
- la Fase3 è dedicata alla più potente Azione Antinfiammatoria, è una fase fondamentale nella cura della calvizie, sfrutta 4 differenti tecnologie in base al tipo di infiammazione da trattare,
- la Fase4 è l’Azione Nutritiva Paracrina, consente un istantaneo apporto nutritivo ai follicoli e grazie all’effetto retard delle tecnologie usate, una distribuzione nel lungo periodo dei principi attivi essenziali alla vita dei capelli,
-la Fase5 è l’Azione Tricogenetica, consente di attivare i fibroblasti, considerati i responsabili della nascita e sviluppo dei follicoli, e dare lo “start” alla rigenerazione cellulare. Il tutto è sempre coadiuvato da una Fase Auxologica Follicolare che prevede il miglior folllow-up personalizzato sull’unicità del Paziente.
La Terapia Inclusiva bSBS offre benefici che vanno oltre il trapianto di capelli, nessuno escluso.
Esprime il massimo potenziale e la massima rigenerazione follicolare nei casi di diradamento localizzato o diffuso e nei casi di assottigliamento dei capelli (situazioni non idonee al trapianto di capelli), come avviene nell’Alopecia Androgenetica, dove promuove l’inversione del processo degenerativo e il blocco l’invecchiamento cellulare e della caduta precoce dei follicoli.
Questi benefici clinici promuovono l’inversione del processo degenerativo dei capelli malati e fini, riportandoli ad uno stato di salute naturale. I capelli spessi e sani ripristinano una maggiore densità visiva naturale. Favorisce la rigenerazione cellulare del parco follicolare attivo e la massima ricrescita autologa dei follicoli ricettivi e non atrofizzati. Situazioni che riguardano oltre il 93% di pazienti trattati in HairClinic.
Nei casi di calvizie avanzata o per chi ha già fatto un trapianto di capelli o più di uno, il Protocollo di Medicina Rigenerativa Inclusiva bSBS, crea le vere condizioni cliniche in grado di promuovere risultati più completi, naturali e duraturi. Come dico sempre la terapia Inclusiva crea della fondamenta stabili prima di un’eventuale intervento chirurgico o per evitare l’ennesimo Trapianto.
“Senza chirurgia, senza dolore e senza controindicazioni.”
Da evidenziare la totale assenza di controindicazioni o effetti collaterali, è indolore, non lascia segni dopo la Sessione e consente di riprendere immediatamente la vita sociale, lavorativa e sportiva. Un Protocollo completo e imparagonabile a qualsiasi altro approccio contro la calvizie.
Dott. Conti, c’è un’età consigliata per eseguire questo Protocollo non chirurgico?
L’età migliore è quando decidi di voler agire in modo serio e completo, quando smetti di cercare stratagemmi o strade semplicistiche, quando hai acquisito più consapevolezza e sai che certe azioni fatte in un momento sbagliato, come il trapianto di capelli, possono creare un danno più che un beneficio. Insomma il momento migliore è quando hai compreso che per ottenere i migliori risultati possibili c’è bisogno di essere seguiti nel modo corretto.
Qualunque sia la storia clinica del paziente, che sia al primo approccio o che abbia già fatto varie terapie, il Protocollo di Medicina Rigenerativa Inclusiva bSBS rappresenta l’approccio più moderno e completo da eseguire.
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