Dopo una gestazione certamente complessa e una lunga fase di test pubblico, Diablo Immortal è finalmente arrivato su dispositivi mobile Android e iOS, nonché in versione "beta" su PC: il nuovo capitolo della celebre saga di giochi di ruolo realizzata da Blizzard Entertainment porta la formula tipica degli hack 'n' slash anche sugli schermi di smartphone e tablet in un episodio molto divertente ma che, vista la sua natura "free-to-play", calca probabilmente troppo la mano sulle microtransazioni.
Un gioco come Diablo non dovrebbe aver bisogno di presentazioni, ma nel caso abbiate iniziato a video giocare da una settimana dopo essere vissuti in un rifugio atomico per trent’anni, vi raccontiamo brevemente di che si tratta.
Classe 1997, il primo Diablo è considerato uno dei capisaldi del gioco di ruolo d’azione su PC: ricordiamo ancora quanto abbiamo giocato alla demo, uscito qualche tempo prima del gioco completo, che permetteva di affrontare innumerevoli variazioni del primo sotterraneo di Diablo.
In fondo alle segrete, trovavamo il Macellaio, il boss di fine livello che ci ha fatto sudare settecento camice per abbatterlo. Grazie alla natura "casuale" dei dungeon – ogni volta che ci entravamo, il gioco escogitava una disposizione diversa ma coerente e logica di tunnel e stanze – quella demo ce la siamo proprio spolpata. E non solo chi vi scrive: Diablo è stato il primo capitolo di una serie che ha venduto più di venticinque milioni di copie nel mondo e ispirato fumetti e romanzi.
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COME FUNZIONA DIABLO IMMORTAL? - Il gioco si scarica gratuitamente su dispositivi Apple (iPad e iPhone) e Android, anche se abbiamo letto di incompatibilità su alcuni terminali Samsung. Prima dritta, vi conviene installare il titolo e giochicchiarci la prima oretta sotto Wi-Fi perché troverete dei download addizionali per le varie aree di gioco, e sono botte da minimo 500 MB.
Il primo passo è scegliere la classe del vostro eroe tra le sei disponibili: si va dal Barbaro che spacca tutto al Mago che deve combattere da distanza, alle classi un po’ più particolari come il Monaco o il Negromante. Ognuna ha abilità specifiche e complementari. Dopodiché, inizia il tutorial: Diablo Immortal vi porta letteralmente per mano nelle prime missioni, e in pochi quarti d’ora capirete come funziona il gioco.
Essenzialmente, bisogna far fuori tutto quello che vedete a schermo: c’è una storia molto completa e profonda – per chi conosce il franchise, siamo tra Diablo 2 e Diablo 3, e molti personaggi non giocanti (quelli che vi affidano le missioni e che dovete spesso salvare dalle grinfie di demoni e soci) sono gli stessi che i veterani di Diablo hanno incontrato negli altri giochi della serie.
Le missioni partono da una città centrale, dove siete (abbastanza) al sicuro, e si dipanano per tutta l’immensa mappa del gioco. Il fabbro vi manderà nella grotta delle demonette per far fuori una pianta malvagia, il guerriero vi spedirà nella foresta tra i ragni giganti a cercare un ingrediente speciale, e via dicendo.
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Diablo Immortal è fedele alla tradizione del suo franchise, ed è un gioco di ruolo in cui conta l’azione. Niente enigmi, niente missioni complicate come in giochi come The Witcher o Fallout. Qua si va in un dato posto, si fanno fuori tutti i nemici che si incontrano per strada, si ammazza il boss e si torna indietro. E Diablo Immortal lo fa benissimo.
Rispetto ai capitoli per PC e console visti finora, è leggermente semplificato (per esempio, è sparita la possibilità di fare la capriola), ma il gioco è robusto e divertente, per chi ama snocciolare mazzate a goblin, orchi, scheletri e demoni assortiti. Graficamente è un piccolo gioiello, anche se lo schermo del cellulare è un po’ piccolino per apprezzarli come meriterebbero.
Il tutto a dimensione mobile: non solo i controlli touch funzionano molto bene (è possibile giocare con un controller Bluetooth, ma non ne abbiamo sentito troppo l’esigenza), ma le missioni sono più corte del solito. Affrontare un dungeon richiede meno di dieci minuti, e nonostante il gioco sia pensato per il multiplayer, ci siamo stupiti di quanto riuscisse a tenere traccia dei nostri progressi quando ci siamo trovati a dover spegnere l’iPhone all’improvviso per uscire dalla metro.
GIOCARE IN COMPAGNIA - Diablo Immortal, come abbiamo detto, è un gioco multiplayer: finito il tutorial in single player, vi troverete circondati da giocatori in carne e ossa. In generale non vi possono attaccare, anche se ci sono e saranno aree apposta (si chiama PvP, ovvero Player vs Player), ma quando iniziate una nuova aree, potete decidere di aggregarvi a un gruppo di giocatori per picchiare in collaborazione.
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Qua entra in gioco la specializzazione della vostra classe: se siete un guerriero, i maghi del gruppo vi proteggeranno le spalle lanciando incantesimi a distanza. Se siete un Negromante, starete un po’ indietro mentre i Paladini menano con spade e martelli da guerra. Naturalmente, nessuno vi vieta di giocare da soli, o al contrario di mettervi d’accordo con gli amici “veri” per trovarvi nel gioco. Il tutto grazie al completo supporto al cross-play con la versione PC, quindi ognuno gioca sul suo dispositivo preferito.
GRATIS? NON PROPRIO - Possibile che un gioco talmente riuscito bene e completo sia proprio gratis? Ovviamente, la risposta è "no". Incredibile a dirsi, Activision Blizzard è un’azienda che vuole guadagnare soldi con i propri videogiochi e quindi ha scelto la via del Freemium, orrida parola che indica la possibilità sì di giocare gratis, ma di pagare per prendere qualche scorciatoia.
In Diablo Immortal al momento (essendo un gioco "vivo", potrebbe cambiare tutto tra una settimana), si può pagare per avere oggetti cosmetici, che non hanno effetti sul gioco, oppure per acquistare dei globi speciali che permettono di comprare delle "creste leggendarie", degli oggetti che si possono usare per migliorare le chance di ottenere armi forti. Quindi, in soldoni (è il caso di dirlo): non puoi comprare la spada affetta tutto +200, ma puoi pagare per migliorare le possibilità di trovarla dentro il prossimo dungeon affrontato.
Questa meccanica che ricorda un po' le scommesse ha portato Diablo Immortal a essere proibito in Belgio, nazione che da qualche anno ha dichiarato guerra alle loot box, ovvero le “scatole” casuali che troviamo nei videogame freemium contenenti equipaggiamenti di ogni sorta, e che ovviamente dobbiamo pagare nei giochi. Tuttavia, soltanto quei giocatori che vorranno massimizzare al massimo i propri personaggi dovranno spendere cifre esorbitanti – qualcuno su Internet si è messo a fare due conti e si parla di più di 100.000 euro per esser sicuri di trovare tutto quello che possiamo trovare.
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Noi abbiamo giocato per quindici ore senza sentire l’esigenza di dover spendere per procedere (il famigerato "moneywall") e ci siamo divertiti assai. Quindi, sappiatelo: le prime dieci-venti ore di Diablo Immortal sono esenti dall’assillo dell’acquisto, se vorrete giocare "pro" ai livelli superiori dovrete mettere in conto di mettere mano al portafoglio – quello vero, del mondo reale.
Diablo Immortal è disponibile in veste gratuita su smartphone e tablet Android e iOS o in versione open beta su PC: noi l'abbiamo scaricato su cellulare e abbiamo giocato per circa quindici ore (arrivando con due personaggi diversi attorno al livello 30), giocando sia in solitario che insieme a gruppi di giocatori in carne e ossa, senza notare particolari difetti. Fate attenzione al download delle aree aggiuntive: se avete un piano dati non illimitato meglio collegarsi a una rete Wi-Fi, anche se il gioco ha un’opzione per evitare il download da rete cellulare.