Gli esami di Stato 2022 sono il primo vero banco di prova per gli studenti di terza media che, esattamente come i maturandi, quest’anno vedranno il ritorno di un impianto (quasi) tradizionale delle prove. Ma se i colleghi più grandi avranno ancora qualche giorno da dedicare al ripasso, i “licenziandi” non potranno concedersi questo lusso. Per loro gli esami sono in partenza: stando a quanto testimoniato dai 1.000 alunni di terza media intervistati dal portale Skuola.net in questi giorni, quasi 1 su 5 inizierà proprio questa settimana. E, più in generale, per quasi tutti l'attesa sarà davvero breve, considerando che un ulteriore 62% afferma che affronterà l’esame nel corso della prossima settimana (dal 13 giugno in poi). Alla fine, solo una minoranza svolgerà le prove quasi parallelamente alla Maturità, ovvero dal 20 giugno in poi.
Un esame, quello di terza media, che rappresenta una grande incognita per moltissimi studenti, dopo due anni caratterizzati, per via della pandemia, da un esame ridotto a una tesina, peraltro illustrata “a distanza”. Tornano due prove scritte su tre: italiano e matematica, mentre lo scritto in lingua straniera è stato convertito in una prova orale, inserita nel colloquio finale.
Il colloquio orale e lo scritto di matematica le prove più temute
Ed è proprio la prova orale il passaggio che sta alimentando l’ansia degli studenti: il 41% si dice infatti preoccupato dal dover rispondere alle domande della commissione schierata. Mentre, tra le prove scritte, è soprattutto quella di matematica ad agitare i sonni dei ragazzi: così per il 40% di loro. Il tema di italiano, invece, viene considerato decisamente più abbordabile: a temerlo è solamente il 14% degli intervistati.
Ad alimentare i dubbi e le incertezze degli studenti non è, però, solo il loro stato emotivo. C’è anche la percezione di quanto fatto in classe in vista dell’esame. Il “lavoro” fatto dai prof in questi mesi, infatti, raccoglie giudizi discordanti: il 46% ha trovato solo “sufficiente” l’aiuto ricevuto dai propri docenti, mentre appena il 15% ritiene di essere stato assistito come si deve; il 26% lamenta scarsa considerazione da parte dei propri insegnanti e di non essere stato preparato adeguatamente alle prove scritte, mentre il 13% dice di non aver ricevuto la benché minima indicazione per prepararsi all’esame.
La verifica "orale" delle lingue straniere piace
Se non altro, come detto, almeno per quest'anno non ci sarà la prova scritta in lingua. Una consolazione non da poco per molti studenti, visto che il 44% dice che preferisce di gran lunga sostenere una prova di lingua “orale” anziché scritta. A cui si aggiunge un 19% che ritiene la modalità orale più efficace per valutare la preparazione dello studente. Dall’altro lato, comunque, non manca chi si oppone a questa novità: quasi 1 studente su 3 ammette che avrebbe preferito svolgere la prova in forma scritta anziché “parlata”, mentre il 6% pensa che con lo scritto si possano capire meglio le conoscenze dell’alunno.
Dati, quelli appena illustrati, che confermano in un certo senso il pensiero degli studenti circa la modalità con cui svolgere una prova di lingua straniera. Una prova orale, a detta della maggioranza di loro, è più facile rispetto a quella scritta: ad affermarlo è il 40% degli studenti, mentre solo il 29% la ritiene più difficile. C’è però un terzo degli studenti (31%) che le mette entrambe sullo stesso piano.
A che punto sono i "licenziandi" con la tesina?
Restando sul colloquio orale, tra i protagonisti indiscussi della prova c’è sicuramente la tesina/elaborato. Un elemento che, in questi giorni, è in cima ai pensieri degli studenti di terza media. Anche se, la metà di loro sembra essere a buon punto con la sua preparazione: il 43% dice che sta per ultimarla, il 7% l’ha addirittura già finita. Lo stesso non può dirlo l’altra metà dei “licenziandi”, divisa tra chi ha iniziato da poco a metterci mano (32%), tra chi naviga ancora in alto mare avendo scelto solo l’argomento senza però essere passato alla fase operativa (10%) e chi, ancora peggio, non ha neanche iniziato a metterci testa (3%).
Studenti in regola e ritardatari che, però, hanno entrambi un alleato in comune: Internet. Che si tratti di chi l’ha già finita o di chi ancora deve cominciarla, gli studenti ritengono infatti il web un valido supporto nella preparazione della tesina. Il 42% degli intervistati afferma di essersi ispirato proprio “navigando” un po’ per decidere il tema del suo elaborato, mentre il 28% rivela di essersene servito per trovare un buon punto di partenza per l’elaborato. Solo il 24% degli alunni intende invece puntare tutto sulle proprie capacità. Infine, c’è un timido 6% che ammette che, molto probabilmente, farà un “copia e incolla” di quanto trovato in Rete, complice anche il poco tempo a disposizione.
Contenti per l'esame "in presenza", un po' meno per il ritorno degli scritti
Ma, a prescindere dal loro avanzamento nella preparazione, come giudicano le ragazze e i ragazzi il ritorno a un esame “normale”. Non tanto bene, visto che solo per il 23% dei partecipanti al sondaggio è meglio sostenere una prova più completa. Il 65%, al contrario, avrebbe voluto proseguire con l’esame in versione ridotta, con la sola tesina. Ma se gli scritti sono stati male accolti dagli studenti, il ritorno delle prove “in presenza” è invece per loro un elemento positivo: il 43% ritiene sia meglio svolgere l’esame in presenza, contro il 32% che invece avrebbe voluto continuare sulla falsa riga degli scorsi due anni, con un esame a distanza; con il 25% che si mostra indifferente e non si sbilancia.
In generale, però, a poche ore dall’inizio dell’esame, le sensazioni degli studenti non sono così pessime: il 61% degli intervistati si dice fiducioso, ritenendosi abbastanza preparato per affrontarlo. Percentuale che sfiora il 70% se prendiamo in considerazione anche quelli che si dicono più che pronti per l’esame, avendo studiato a fondo tutti gli argomenti, e che perciò mirano a un buon voto. Non mancano però gli umori negativi: un alunno su tre (33%) ammette di sentirsi poco o per nulla preparato in vista dell’esame, temendo il peggio.
“Nemmeno il tempo di finire la scuola che già iniziano gli esami di terza media: 8 candidati su 10 cominceranno le proprie fatiche tra questa e la prossima settimana. Anche i ragazzi più piccoli, come i colleghi maturandi, dovranno fare i conti con un esame “ripristinato”, almeno in parte, dopo due anni in cui le prove scritte non sono state organizzate. Normale l’ansia del momento e non sorprende che ben il 65% dei candidati avrebbe preferito ancora una volta un esame in forma ridotta, basato su una prova orale rafforzata”, commenta Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net.