Tre ore di concerto iniziate nel segno della pace, con le bandiere fatte sventolare, oltre 103mila fan e Campovolo. Non poteva che essere così la festa, che si è fatta attendere due anni a causa della pandemia di Covid, per celebrare la straordinaria carriera di Luciano Ligabue. Un evento in data unica che sabato 4 giugno ha inaugurato la nuova RCF Arena di Reggio Emilia, che ha la particolarità di avere una pendenza del 5% e di essere costruita in larghezza e non in lunghezza, in modo da avere il pubblico più vicino. Il cantautore è tornato finalmente alla sua dimensione preferita, quella del live, accompagnato da molti ospiti. Sul palco per i suoi "30 anni in un (nuovo) giorno" Loredana Bertè, Francesco De Gregori, Elisa, Eugenio Finardi, Gazzelle, Mauro Pagani. Assente Piero Pelù, a causa di un infortunio avuto nei giorni scorsi durante un suo concerto all'Alcatraz di Milano.
Prima di far spazio alla musica, un gesto importante e quantomai attuale. Claudio Maioli, amico e storico manager del cantante, ha issato sul palco le bandiere della pace per dire no alla guerra in Ucraina. Il concerto si è aperto con "Non cambierei questa vita con nessun'altra", brano rilasciato a sorpresa il 3 aprile di quest’anno. Proprio in occasione dell'uscita della canzone, Ligabue aveva lanciato una sfida ai suoi fan. “Voglio pensare che chi verrà a Campovolo la impari a memoria per non lasciarmela cantare da solo", avevo detto. E, ovviamente, la sfida è stata vinta: un coro unico ha accompagnato il cantautore nel suo ingresso sul palco. "C***o era ora, dopo due anni il tappo lo togliamo noi perché abbiamo vinto noi", ha detto salutando il suo pubblico.
Ma nel suo quarto concerto-evento a Campovolo (il primo nel 2005, il secondo nel 2011 e il terzo nel 2015) non potevano mancare i classici della discografia di Liga, composta da ben 13 album. Quei brani che hanno segnato la carriera del cantautore e che hanno attraversato diverse generazioni. Da "Balliamo sul mondo" a "Certe notti", da "Ho messo via" a "Urlando contro il cielo", fino ad arrivare a "Sogni di rock and roll", Liga ha cantato i suoi più grandi successi.
Emozionanti i duetti con gli ospiti. Con Loredana Bertè Ligabue ha cantato "Ho smesso di tacere", brano contro la violenza sulle donne. "A 16 anni sono stata massacrata di botte e violentata - ha raccontato la cantante -. Ogni sei ore in Italia c'è un femminicidio e io adesso ho smesso di tacere". Con Eugenio Finardi Luciano ha interpretato "Musica ribelle", accompagnato dalle immagini delle lotte studentesche degli anni 70 e da fotografie dello storico concerto evento del 1976 al Parco Lambro a Milano. Con Gazzelle "L'amore conta", che il cantautore romano aveva interpretato sui social tempo fa. "Buonanotte all'Italia" è stata scelta per Francesco De Gregori con alle spalle fotografie di personaggi italiani che hanno segnato la storia del nostro Paese come Totò, Fabrizio De Andrè, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Sandro Pertini, Piepaolo Pasolini, Sandra e Raimondo Vianello, Gigi Proietti e molti altri; con Mauro Pagani il cantante ha interpretato "Il mio nome è mai più"; infine con Elisa "A modo tuo".
Un omaggio speciale è stato dedicato a Gino Strada: durante il brano "Bar Mario" Claudio Maioli è salito sul palco indossando una maglietta con la scritta "Io non sono un pacifista, io sono contro la guerra", citazione del fondatore di Emergency, scomparso il 13 agosto 2021. A coronare il sogno di oltre 103mila fan i fuochi d'artificio, che hanno illuminato l'RCF Arena per celebrare la fine dell'evento.
Dopo Campovolo, Ligabue tornerà a settembre con cinque concerti all’Arena di Verona: il 27, 29 e 30 settembre e poi l'1 e il 3 ottobre. Dall’Italia il cantautore volerà in Europa: il 26 ottobre al Razzmatazz di Barcellona, il 28 ottobre al Cinque Royal di Bruxelles, il 30 ottobre al Bataclan di Parigi e il 31 ottobre all'O2 Shepherd’s Bush Empire di Londra.