dopo il controllo dei vestiti

"Scioperiamo per il vostro buongusto": liceali di Vicenza contro la preside anti-cellulite

La dirigente respinge al mittente frasi sessiste e grassofobiche sull'abbigliamento delle studentesse, ma arriva l'ispezione del Provveditorato. E i genitori? Si schierano dalla parte del decoro

Con top e ombelichi scoperti 300 studenti del Liceo Fogazzaro di Vicenza hanno manifestato contro la preside accusata di bodyshaming e grassofobia. Lei, Maria Rosa Puleo, smentisce i fatti riportati sui social dalla Rete degli Studenti Medi Vicenza, alla testa dello "sciopero per il vostro buongusto". Secondo il racconto, la dirigente sarebbe "entrata nelle classi chiedendo alle studentesse di alzarsi in piedi, per poi sanzionare con note disciplinari coloro che a suo parere non erano vestite in maniera adeguata al contesto scolastico. A ciò aggiungeva commenti di stampo sessista e grassofobico (del tipo: "Copriti la cellulite che sballonzola")". La diretta interessata smentisce l'accaduto: "Sono stata fraintesa". Intanto, sono scattati gli accertamenti da parte dell'Ufficio scolastico regionale sulle frasi ritenute discriminatorie dagli allievi, mentre i genitori si schierano per il decoro nell'abbigliamento.

A nulla sono servite le giustificazioni della preside, finita nella bufera mediatica. Lo sciopero c'è stato: "Questo gravissimo evento non può passare inosservato, dobbiamo far sentire la nostra voce per evitare che accada di nuovo", aveva tuonato l'organizzazione alla vigilia.

E' braccio di ferro, dunque, a Vicenza tra studenti e dirigente del liceo Fogazzaro, innescato da un'accusa di presunte frasi sessiste e di "fat shaming" per l'abbigliamento delle ragazze, accusa respinta dalla dirigente.

Con i liceali del Fogazzaro al sit-in anche altri studenti, con un'alta percentuale anche maschile. Durante la protesta sono stati esposti alcuni striscioni, uno dei quali diceva: "I capezzoli non sono volgari, lo sono le vostre idee". Si è susseguita una serie di interventi da parte dei rappresentanti degli studenti, in cui è stata ribadita l'intenzione di non accettare divieti legati all'abbigliamento. 

"Sono state dette e fatte falsità" - La dirigente si difende dalle accuse, dicendosi amareggiata per la manifestazione. "Ho appreso dello sciopero dagli organi d'informazione - ha commentato alla stampa. - Non mi sembra un comportamento corretto per chi come me ha sempre cercato un confronto diretto con gli studenti. Dispiace constatare che non hanno avuto il coraggio di affrontare un dialogo". La preside contesta la ricostruzione dell'episodio dal quale è scaturita la protesta, avvenuto all'interno di una classe. "L'intenzione era quella di affrontare il problema legato all'abbigliamento, - ha precisato. - Una parte degli studenti ha capito, se è vero che quella classe si è 'spaccata in due' e metà di loro oggi non ha aderito allo sciopero".

La dirigente del Fogazzaro si dice intenzionata a portare avanti la sua posizione: "In oltre 10 anni - ha sottolineato -non sono mai dovuta arrivare a un regolamento specifico ma questa volta lo farò, invitando il Consiglio d'Istituto a scrivere una proposta legata all'adeguatezza del codice di abbigliamento, visto che il buonsenso non basta". "Ovviamente se ne parlerà nell'anno scolastico 2022-2023 - ha concluso, -nel frattempo pretendo le scuse per quanto avvenuto, perché sono state dette e scritte falsità"

La posizione dei genitori - "In questo momento di tensione e conflittualità all'interno del nostro Istituto e preoccupati per la sovraesposizione mediatica, il Comitato Genitori - si legge su un cominicato, - unitamente ai rappresentanti del Consiglio d'Istituto vogliono esprimere il proprio sostegno in favore dell'adozione condivisa di un codice di comportamento che includa l'abbigliamento e il decoro personale all'interno della Scuola.

"A tal fine - concludono - abbiamo già convocato una riunione straordinaria del Consiglio che entro pochi giorni si incontrerà per discutere, elaborare e approvare le integrazioni opportune al Regolamento d'Istituto. Siamo propensi a favorire iniziative di dialogo per elaborare in maniera costruttiva il confronto e portarlo su un piano di riflessione sociale e relazionale in sintonia con i principi che un Liceo di carattere umanistico si propone di diffondere e nel rispetto istituzionale delle regole della collettività".

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