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Sanzioni a Mosca, nella lista nera Ue anche il "macellaio di Bucha" e la fidanzata di Putin

Misure restrittive sono state imposte ad altre 65 persone: tra queste anche l'ex ginnasta e membro della Duma di Stato, Alina Kabaeva, presunta compagna del leader del Cremlino

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Il Consiglio Ue, nel quadro del sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca, ha deciso di imporre misure restrittive a ulteriori 65 persone e 18 entità. Nella lista nera figurano il generale Mikhail Mizintsev, noto come il "macellaio di Mariupol", e il colonnello Azatbek Omurbekov, noto come il "macellaio di Bucha". Anche l'ex ginnasta e membro della Duma di Stato Alina Kabaeva, presunta fidanzata di Putin, è inclusa nell'elenco come stretta collaboratrice del presidente.

Tra sanzionati anche la famiglia di Peskov e patron di Yandex - L'Ue sta imponendo sanzioni a politici, propagandisti, importanti uomini d'affari e familiari di individui già sanzionati. Tra i nuovi ingressi nella black list figurano anche la moglie e i figli di Dimitri Peskov (il portavoce di Vladimir Putin) nonché Arkady Volozh, il miliardario fondatore di Yandex, il più grande motore di ricerca russo. Sanzionati anche coloro che hanno partecipato alla creazione del cosiddetto Comitato di salvezza per la pace e l'ordine nel marzo 2022, organo per la collaborazione con l'occupazione russa nell'Oblast di Kherson.

Guerra in Ucraina, il presidente Zelensky per le strade di Bucha

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E' arrivato per vedere con i suoi occhi l'orrore di Bucha. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato immortalato mentre passeggiava, accompagnato dal sindaco Anatoly Fedorouk, per le strade della cittadina alle porte di Kiev, teatro di una strage di civili nel corso del ritiro dei soldati russi. Zelensky ha visitato anche l'ospedale cittadino oltre alle fosse comuni rinvenute dopo la liberazione della città. Il presidente ha parlato con i residenti, ribadendo che la Russia ha commesso crimini di guerra e genocidio in Ucraina. Rispondendo a una domanda della Bbc sulla possibilità di un accordo di pace con Mosca, il leader ucraino ha risposto in maniera affermativa, "perché l'Ucraina deve avere la pace. Siamo in Europa nel 21esimo secolo. Continueremo gli sforzi diplomaticamente e militarmente". Zelensky si è recato anche a Irpin e Stoyanka, città anch'esse liberate dall'occupazione russa.

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