Meraviglie della natura

Grotte: di mare e di terra, le più belle d'Italia

Da visitare a piedi o in barca, tra vere cattedrali di roccia e di stalattiti e stare sempre… al fresco

Antri e caverne, spesso immense e grandiose come vere e proprie cattedrali scavate nella roccia, o anche opera dell’erosione marina: sono le grotte d’Italia, belle come capolavori della natura e rese ancora più suggestive dalla sapiente illuminazione creata appositamente per rendere più agevole e più suggestiva la visita. Il Belpaese ne conta parecchie, di varia dimensione: ripercorriamo le più celebri e affascinanti, alle quali dedicare una visita, ricordando, specie nelle giornate più afose, che in quegli antri la temperatura è costante tutto l’anno e molto diversa rispetto all’esterno: quindi, anche se fuori fa molto caldo, può essere utile… un golfino. 

GROTTE DI CASTELLANA, Puglia – Ci troviamo in provincia di Bari: le grotte, il cui percorso di visita è pari a circa tre chilometri, presentano ambienti molto vari per forma e dimensioni, con un vero bosco di stalattiti, stalagmiti, colonne, cristalli, cortine e altre meraviglie. La sala più grande e più impressionante è la Grotta Bianca, che deve il suo nome al colore delle sue rocce di alabastro. In particolari occasioni le grotte sono la scenografia di eccezione di rappresentazioni teatrali e multimediali. 

GROTTE DI FRASASSI, GENGA, Ancona - Sono uno dei complessi di grotte più vasto e più famoso del nostro Paese. Situato all'interno del Parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, è costituito da una rete di cavità carsiche sotterranee, molto estesa e articolata, del quale è visitabile solo una piccola parte. Stalattiti e stalagmiti, concrezioni, sculture naturali: le grotte colpiscono sia per la vastità degli ambienti, sia per la varietà delle meraviglie di roccia che si possono ammirare all'interno. L'Abisso Ancona, all'inizio del percorso di visita, con le sue dimensioni 180 x 120 metri e un'altezza di 200 è tanto grande da poter contenere il Duomo di Milano.

GROTTA DI NETTUNO, Alghero - Si raggiunge comodamente in barca, oppure, per chi ama mettersi alla prova, attraverso un’avventurosa scalinata di 654 gradini scavati nel costone occidentale del promontorio di Capo Caccia. All’interno si trova il Lago La Marmora, un grande bacino salato al centro del quale sorge una imponente stalagmite soprannominata “acquasantiera”: il corpo centrale è infatti costellato di piccole cavità nelle quali si raccoglie dell’acqua. 

GROTTA DI SU MANNAU, Sardegna - La grotta è situata nella Sardegna meridionale e fa parte di un ampio complesso carsico. L'antro si snoda in due tronconi principali, su diversi livelli, originati da due corsi d'acqua sotterranei e ha una lunghezza totale di 8 chilometri. La parte visitabile è composta da numerose sale popolate di concrezioni, colonne, stalattiti e stalagmiti, cristalli di aragonite e laghi sotterranei.   

GROTTA AZZURRA, Capri – La sua imboccatura, vista dall’esterno e quando la marea è alta, si riduce a poco più di una fessura, tanto che si può entrare solo con piccole barche e, a volte, sdraiandosi quasi sul fondo del natante. All’interno però lo spazio è molto più ampio, tanto da non presentare problemi. In compenso, se l’entrata è un po’ impressionante, la magia della lama di luce che filtra dall’esterno e che accende la penombra dell’antro di colorazioni turchesi, è uno spettacolo senza confronti. 

GROTTA DEL TURCO, Gaeta - Secondo una antica tradizione religiosa, la grotta si è formata quando, come riferiscono le Scritture, il velo del tempio di Gerusalemme si squarciò nel momento in cui Cristo crocifisso esalò l'ultimo respiro. All'interno della grotta si trova una piccola chiesa edificata su una roccia dalla quale ammirare il panorama all’esterno. La grotta deve il suo nome all'impronta che, secondo una antica leggenda, fu lasciata dalla mano di un turco, il quale non credeva alla tradizione della "Montagna spaccata": sotto le sue dita la roccia divenne molle, conservandone il segno.

GROTTA DI STIFFE, L’Aquila, Abruzzo – La grotta si trova all’interno di un complesso di cavità carsiche nelle quali scorrono cascate d'acqua che si riversano in ampi bacini dall’aspetto molto vario e suggestivo. Il complesso ha una lunghezza di oltre 1 000 metri, non è ancora del tutto esplorato ed è aperto al pubblico solo parzialmente. Artefice di tanta meraviglia è un fiume sotterraneo che risale in superficie. 

GROTTE DI BOSSEA, Cuneo - Per visitarle occorre seguire il sinuoso percorso scavato dall'acqua nella roccia. Si raggiunge così un labirinto di stalattiti, ricco di cascate e pozze d'acqua. Qui si è sviluppata una fauna specifica, le cui specie hanno saputo adattarsi agli ambienti bui e umidi della grotta. Anche qui, come nelle grotte di Toirano, gli speleologi e gli archeologi hanno trovato resti di Ursus Spelaeus, un orso preistorico che probabilmente si rifugiava in questi ambienti per trascorrervi il letargo invernale.  

GROTTA DEL VENTO, Gallicano, Toscana – È una cavità di origine carsica situata nella catena montuosa delle Alpi Apuane, caratterizzata da un forte e inspiegabile vento che soffia al suo ingresso. Si ipotizza che la causa risieda nella presenza di ingressi non noti e non praticabili, situati più in alto rispetto all'unico accesso conosciuto e situato a 640 metri sul livello del mare. La grotta è lunga circa 4.500 metri e ha un dislivello complessivo di circa 120 metri.

GROTTE DI TOIRANO, Savona - Un complesso carsico sotterraneo dell'entroterra savonese, con oltre 150 caverne naturali ancora oggetto di esplorazione: la parte visitabile è un percorso di oltre un chilometro, molto apprezzato per la sua bellezza e per la ricchezza di stalattiti e stalagmiti. Le grotte rivestono anche un notevole interesse archeologico, perché in uno degli ambienti, la grotta della Bàsura, sono stati trovati resti di Ursus spelaeus, il preistorico orso delle caverne.