DBGA: PARLA GEOFFREY DAVIS

L'evoluzione dell’accademia di videogiochi: oltre il lockdown per un’offerta formativa sempre più ampia

Dopo la formula online studiata per rispondere alla pandemia, la Digital Bros Game Academy è cresciuta fino a espandere i propri orizzonti. Il racconto a Tgcom24

di Giovanni Marrelli

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Due anni fa il mondo si fermava per affrontare una crisi inattesa, per lottare contro un nemico invisibile capace di costringere le persone a isolarsi in casa, a rinunciare all'idea di vita così com'era conosciuta fino al primo, temuto lockdown. La pandemia da Covid-19 ha colpito molte aziende italiane in modo significativo: alcune sono state messe letteralmente in ginocchio dalla chiusura forzata, altre hanno sfruttato l’occasione per reinventarsi, rialzandosi dopo ogni caduta e trovando un modo per andare avanti.

Non è stato semplice, in particolare per tutte le attività incentrate sul concetto di formazione come le accademie che, inevitabilmente, sono state costrette a fare di necessità virtù e a studiare nuove strategie per continuare a operare da remoto, cercando tuttavia di garantire ai propri studenti le stesse opportunità di apprendimento necessarie per l’inserimento nel mondo del lavoro.

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Una transizione verso una fruizione "virtuale" a tutto tondo che si è verificata in quasi ogni settore professionale e che nel caso di Digital Bros Game Academy, l’accademia internazionale di videogiochi, è stata anche un’accelerazione per qualcosa che bolliva in pentola da tanto, tanto tempo.

L’azienda che fa parte del Gruppo Digital Bross aveva già raccontato a Tgcom24 in che modo fosse riuscita a rimodellare la propria offerta formativa abbandonando temporaneamente i "vincoli" delle attività in presenza e sfruttando le numerose possibilità offerte dai più moderni mezzi informatici per ricreare, all’interno di una piattaforma totalmente digitale, un ambiente di studio quanto più possibile vicino allo stile formativo dell’accademia "fisica". Due anni dopo, l’esperienza affrontata dal team guidato da Geoffrey Davis, direttore generale di Digital Bros Game Academy, è stata certamente vincente, ma non priva di difficoltà.

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L’IMPORTANZA DEL FATTORE UMANO - "A livello professionale è stata una delle esperienze più importanti che abbia mai affrontato", racconta Davis ai microfoni di Mastergame, in cui sottolinea come adattare in corsa una filosofia lavorativa concepita per essere svolta in presenza abbia comportato tutta una serie di sfide. "Se hai già in mente di fare un corso online, di essere in remoto, o se il tuo è un lavoro che svolgi a casa, allora in un certo senso ti metti già in quell'ottica. Al contrario, quando tutto questo succede all’improvviso, com’è accaduto alla popolazione globale con la pandemia, è necessario trovare energie e soluzioni che non erano previste".

Digital Bros Game Academy ha così riorganizzato le proprie attività sfruttando i mezzi a disposizione e cercando una soluzione per garantire agli allievi di proseguire il percorso formativo nel migliore dei modi. "Siamo stati capaci di agire in tempi molto rapidi, riuscendo per la parte 'in presenza' a trovare un nuovo modello d'insegnamento e dunque un nuovo modello di business", svela Davis. "Grazie al team, in pochissimo tempo abbiamo trovato una soluzione, riuscendo con una velocità a mio avviso supersonica a replicare in tanti aspetti (non del tutto, perché non sarebbe giusto dirlo) lo stesso ambiente creato in presenza".

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Il direttore generale dell’accademia ha sottolineato quanto sia stato importante, in questo processo, andare "al di là di quello che è l’insegnamento delle skill tecniche" e focalizzarsi sul lato umano, sulle persone che si trovavano dall’altra parte dello schermo.

"Non stiamo creando dei robot: le esperienze di gaming migliori sono fatte da persone con una grande sensibilità, che sono riuscite a districarsi in una miriade di problemi", confida a Tgcom24. “Ciò non è dovuto dal fatto di essere un bravo tecnico e conoscere molto bene il proprio mestiere, ma parte soprattutto da quel collegamento tra cervello e cuore. È quello che tutti noi abbiamo cercato di fare: nel periodo più caldo abbiamo organizzato tante 'fireside chat', riunioni in cui coinvolgevamo la community dei nostri ragazzi per parlare, chiacchierare, replicare quei momenti d'insieme che avevamo prima del lockdown".

Un modo di vivere l’accademia che, nonostante le barriere digitali, ha consentito ai ragazzi, ai docenti e allo staff dell’azienda di continuare il percorso formativo, di assicurare agli studenti i mezzi necessari a tentare una carriera nell’industria dei videogiochi. Ma allo stesso tempo, quest’esigenza di adattare i corsi accademici alla fruizione virtuale ha spinto un progetto che, nelle segrete stanze di Digital Bros Game Academy, era già in sviluppo da tempo: l’iniziativa Online Blended.

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L’ESPANSIONE - Online Blended rappresenta per DBGA un metodo di apprendimento alternativo, basato sull’uso di un’infrastruttura completamente digitale che azzera le distanze e garantisce un confronto costante tra studenti e insegnanti. Un portale, questo, che la casa stava già testando e che, in un certo senso, è diventato quasi una conseguenza naturale di questa transizione a un modello da remoto.

"I corsi online erano stati progettati un paio d’anni prima della pandemia: stavamo lavorando più a rilento su questo progetto, facendo dei test, sia sui contenuti formativi che sulla modalità di erogazione degli stessi", prosegue Davis. "Abbiamo testato questi corsi al fine di arrivare nel modo giusto in un mercato molto pieno".

"Il lockdown ha sicuramente rappresentato un'accelerazione", prosegue. "Abbiamo trovato soprattutto un terreno ancor più fertile, per concretizzare con riscontri molto positivi progetti per tipi di allievi diversi. Infatti oltre ai corsi Online Blended di Game Design e Game Programming, abbiamo lanciato DBGA KIDS che, nel bel mezzo della pandemia ha avuto una risposta molto significativa, aggrapparsi a possibili attività online per tenere impegnati i propri figli è stato davvero sorprendente".

L’esperienza accumulata ha permesso al team di Digital Bros Game Academy di rivalutare gli esperimenti compiuti con i suoi primi corsi online tenendo in considerazione il feedback ricevuto dalle persone che contano di più in assoluto: gli studenti.

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Un feedback che ha portato a numerosi cambiamenti, passando per una nuova formula che coinvolge i quattro corsi in presenza dell’offerta DBGA Campus (Concept Art, Game Art 3D, Game Design e Game Programming), che passano dalla durata annuale a una formula biennale per rispondere a quella che Davis definisce una "maggiore sofisticazione" di un settore in continua evoluzione. Oltre ai cambiamenti che hanno permesso all’accademia di ampliare l’offerta formativa per i quattro corsi che si svolgono nell’istituto, però, il feedback degli studenti ha permesso anche a Davis e il suo team d'intervenire su ciò che è adesso uno dei focus dell’accademia: il modello online.

Abbiamo deciso di rilanciare l'offerta Online Blended con una nuova configurazione, perché avevamo studiato un certo tipo di percorso d'apprendimento professionale per il programma lanciato nel marzo dello scorso anno”, afferma Davis. “Abbiamo appreso tantissimo dall'esperienza dell’anno appena concluso: ci piace imparare da quello che facciamo e, come in un gioco di specchi, riflettere su ciò che abbiamo realizzato per cercare di imparare qualcosa. Abbiamo capito che c'erano altre esigenze e di conseguenza abbiamo attuato un processo di reingegnerizzazione dei corsi di Game Programming e Game Design".

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I due corsi su cui si basa l’attuale offerta Online Blended, insomma, sono già ripartiti con una nuova suddivisione più efficace e un modello di apprendimento progressivo che consente anche a utenti più avanzati di scegliere il corso più adatto alle proprie competenze senza necessariamente ripartire dalle basi.

"Adesso siamo di nuovo fuori con il livello 1, ma a giugno inizierà il livello 2 e, dopo tredici settimane, il livello 3", racconta il direttore generale, che sottolinea come questo cambiamento nella formula Online Blended porterà anche a un’espansione più concreta dell’offerta accademica riservata a coloro che vogliono approcciarsi a un corso di formazione da remoto ("siamo in procinto di lanciare anche un corso di Game Art 3D per DBGA Online Blended", racconta Davis), ma non si limiterà esclusivamente alla formula online.

L’accademia, che dall’inaugurazione nel 2014 ha permesso a decine e decine di aspiranti sviluppatori di trovare una professione nell’industria dei videogiochi, non ha alcuna voglia di fermarsi e lo testimonia l’entusiasmo con cui Geoffrey Davis ci racconta le strategie per il presente, offrendoci un assaggio di ciò che arriverà in futuro.

"Abbiamo in cantiere altri tre o quattro progetti, perché una delle nostre priorità il prossimo anno accademico è di allargare la nostra offerta legata alle specializzazioni", racconta. “Tra gli altri progetti in cantiere per quest'anno c'è la volontà di andare oltre l’Online Blended, proseguendo verso l'obiettivo di proporre anche un’offerta totalmente online". Lo scopo, insomma, è di diventare "l'Academy internazionale dei videogiochi" e offrire "una piattaforma trasversale in grado di adattarsi alle varie esigenze e necessità".

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LA FORMULA BIENNALE - "La finalità ultima dell'Academy, quando l'abbiamo creata nel 2014, era di aiutare e contribuire all'acquisizione delle skill che permettono ai nostri studenti di trovare lavoro. Quello rimane il nostro monito a oggi", prosegue Davis. "C'è però una maggior sofisticazione nel processo di creazione delle esperienze di gaming nel nostro mercato. Le tecnologie sono diventate più complesse, motori come Unreal Engine e Unity stanno introducendo sempre più update e tecnologie come il Ray Tracing". Tutte queste esigenze hanno spinto il team di Digital Bros Game Academy a rivedere la formula classica dei suoi corsi e a creare un nuovo percorso didattico.

“Abbiamo deciso di ridisegnare i programmi soffermandoci maggiormente su quello del secondo anno, dal momento che il percorso del primo rispecchierà più o meno quello attuale, con un quantitativo minore di ore trascorse in aula e più ore spese in termini di progetti e mentoring rispetto all'attuale programma”, prosegue il direttore generale. “Per quanto riguarda il secondo anno, abbiamo dovuto immaginare cosa potesse essere e abbiamo deciso d'improntarlo sul processo di approfondimento e di specializzazione. Se nell'arco dell'anno accademico lavoravamo a una serie di progetti, nel secondo anno i ragazzi si impegneranno a creare un gioco che ha l'aspirazione di diventare un progetto commerciale”.

I nuovi corsi biennali cercheranno dunque di trasformare gli studenti in sviluppatori ancora più esperti, replicando non solo il vero flusso di lavoro che si affronta all’interno di una software house specializzata nella creazione di un videogame, ma facendo un ulteriore passo in avanti: "All'interno dell'Academy cerchiamo di replicare l'ambiente di sviluppo e questo nostro approccio verrà rafforzato maggiormente nel nuovo biennio", svela Davis.

"Parlando con i nostri partner, abbiamo capito anche dal loro feedback che i nostri ragazzi sono pronti all'inserimento già dopo il primo anno, tuttavia, per quelli che sono i progetti a cui gli stessi partner stanno lavorando, dopo questo percorso biennale i ragazzi avranno ancora più opportunità per entrare nel mercato”.

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"Un'altra aggiunta molto interessante è l'idea di dedicare il secondo anno all'utilizzo di Unreal Engine", prosegue il Direttore Generale dell’azienda. “Da quando è nata l'Academy, il motore su cui ci siamo focalizzati è stato sempre Unity: Unreal Engine è stato introdotto progressivamente con dei moduli, ma d'ora in poi, a prescindere dal corso (saranno utilizzati su tutti i moduli DBGA Campus), tutti gli studenti si dedicheranno a Unity nel primo anno e a Unreal Engine nel secondo. È un salto che si è rivelato necessario: non avremmo mai potuto fare tutto questo all'interno di un solo anno”.

Le iscrizioni ai nuovi corsi biennali DBGA Campus sono già aperte, così come quelle dedicate al secondo livello dell’offerta Online Blended, e Davis si augura che i cambiamenti apportati al programma formativo possano servire a introdurre nel mondo del lavoro ancora più figure professionali della nostra penisola.

“Spero di arrivare ad alzare ancora di più la percentuale dei nostri ragazzi che entrano nell'industria", afferma il direttore generale dell’accademia. “Uno dei grandi obiettivi quando abbiamo lanciato l'Academy era di formare i ragazzi all'idea di creare degli studi indie, e grazie al passaggio alla formula biennale riusciremo a fare questo, a fare mentoring e ad aiutarli, non soltanto stimolandoli, ma contribuendo fattivamente a questo percorso”.