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ANYmal, il robot progettato per il monitoraggio degli habitat

Tecnologia per il monitoraggio robotico degli ambienti naturali

Ufficio stampa

Cambiamenti climatici, inquinamento, riscaldamento globale e degrado ambientale costituiscono una grossa minaccia per il nostro pianeta e la sua sopravvivenza. La risposta europea a queste problematiche è contenuta nel Green Deal Europeo, il Patto Verde Europeo che attraverso una serie d'iniziative politiche ha come obiettivo principale quello di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Il Green Deal riconosce l’importanza fondamentale del monitoraggio degli habitat naturali. In questo senso si inserisce il progetto Natural Intelligence for Robotic Monitoring of Habitats (H2020) che mira a servire il Green Deal europeo con robot all’avanguardia in grado di effettuare il monitoraggio in maniera autonoma degli ambienti naturali. Il progetto, coordinato da Manolo Garabini del Centro Piaggio dell’Università Pisa vede la partecipazione anche dell’Università degli Studi di Sassari con il gruppo di lavoro della Prof.ssa Simonetta Bagella del Dipartimento di Scienze Chimiche, Fisiche, Matematiche e Naturali.

Anymal: i cani-robot per il monitoraggio degli ambienti naturali

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Il Green Deal riconosce l’importanza fondamentale del monitoraggio degli habitat naturali. In questo senso si inserisce il progetto Natural Intelligence for Robotic Monitoring of Habitats (H2020) che mira a servire il Green Deal europeo con robot all’avanguardia in grado di effettuare il monitoraggio in maniera autonoma degli ambienti naturali. Si tratta di particolari cani-robot quadrupedi, chiamati ANYmal, capaci di muoversi facilmente in ambienti naturali e in grado di camminare su superfici sabbiose e su sentieri scoscesi e rocciosi, con il compito di monitorare foreste, praterie, dune e montagne.

Si tratta di particolari cani-robot quadrupedi, chiamati ANYmal, capaci di muoversi facilmente in ambienti naturali e in grado di camminare su superfici sabbiose e su sentieri scoscesi e rocciosi, con il compito di monitorare foreste, praterie, dune e montagne. Nell’ambito del progetto, l’Università di Sassari ha l’obiettivo specifico di fornire le competenze in ambito botanico per lo sviluppo di algoritmi che potranno consentire ai robot di svolgere in modo autonomo missioni di monitoraggio degli habitat, identificando e catalogando le specie tipiche e la loro abbondanza e altri parametri utili per definire lo stato di conservazione dei sistemi minacciati a scala globale.

Ambiente, corpo e mente sono le tre componenti interconnesse. La validazione in campo sarà effettuata attraverso la sperimentazione su quattro diversi habitat: dune, praterie, foreste e montagne. Nell’ambito del progetto saranno anche redatte delle linee guida per il monitoraggio ambientale mediante l’utilizzo di sistemi robotici, con lo scopo ultimo d'includere queste informazioni nei manuali per il monitoraggio di specie e habitat d'interesse comunitario in Italia. L'obiettivo di tali attività è incrementare la tecnologia a disposizione per il monitoraggio ambientale volto a preservare la biodiversità sul nostro pianeta ponendo i robot al servizio del Green Deal. In questi giorni in Sardegna, sulle dune nella spiaggia di Platamona e presso il Parco Nazionale dell’Asinara, si stanno svolgendo i primi test.

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