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Florida (Usa), bimbo di 10 anni minaccia sparatoria di massa: arrestato

Mostrato su Facebook il video con il piccolo ammanettato e portato in prigione

L'arresto in Florida di un bambino di 10 anni

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Un bambino di 10 anni è stato arrestato in Florida per aver minacciato una sparatoria di massa tramite dei messaggini. Lo riferisce il New York Post citando la polizia. Il bimbo, studente di una scuola elementare di cape Coral, è  stato ammanettato e portato via. "Non è il momento di agire come un piccolo delinquente, non è divertente. Questo bambino ha lanciato una falsa minaccia e ora ne sta pagando le vere conseguenze", afferma lo sceriffo Carmine Marceno. La minaccia segue la strage alla scuola elementare di Uvalde in Texas, dove un diciottenne ha aperto il fuoco e ucciso 21 persone.

Su Facebook il video dell'arresto - E' stato lo stesso sceriffo a pubblicare sui social ufficiali della stazione di polizia il video dell'arresto del bambino. Nel filmato si vede un agente portare il bimbo ammanettato all'interno dell'auto della polizia. "Il comportamento di questo studente è disgustoso, soprattutto dopo la recente tragedia di Uvalde, in Texas", ha dichiarato lo sceriffo Carmine Marceno. "Assicurarsi che i nostri figli siano al sicuro è fondamentale. Avremo legge e ordine nelle nostre scuole! Il mio team non ha esitato un secondo", ha scritto su Facebook Marceno. Il ragazzino avrebbe mandato sabato 28 maggio un messaggino alla Patriot Elementary School di Cape Coral in cui minacciava una strage armata.


La stessa scuola ha denunciato alla polizia il messaggio e sono partite le indagini che hanno portato all'identificazione di D.I.M. e il suo conseguente arresto. "Non è il momento di fare i piccoli delinquenti, non è divertente. Questo bambino ha minacciato e ora ne paga le conseguenze", ha scritto molto duramente lo sceriffo Marceno.

Le polemiche - Al messaggio dello sceriffo Marceno sono ovviamente susseguiti diversi commenti. Molti sono quelli che hanno sostenuto l'operato della polizia. Ma non sono pochi quelli che hanno criticato la scelta delle forze dell'ordine di mettere il video dell'arresto mostrando volto e dati anagrafici del bambino.

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