Semplificare la vita di imprenditori e liberi professionisti. È questa la missione di Finom, l'innovativa piattaforma B2B e al 100% digitale con cuore internazionale che attualmente eroga servizi finanziari online in Francia, Germania e Italia. Non una banca, ma molto di più. La fintech B2B è al momento l’unica a offrire nel nostro Paese banking e fatturazione elettronica nello stesso ambiente digitale attraverso un nuovo conto bancario business per partite Iva e liberi professionisti, con un Iban italiano e carte di debito business Visa. Fondata nel 2019 e con il suo quartier generale ad Amsterdam, nel 2020 ha raccolto con successo quasi 17 milioni di euro di investimenti. Antonio la Mura, Country Manager Italia di Finom, racconta a TgcomLab quali sono i punti di forza dell'azienda e i progetti per il futuro.
Come è arrivato a ricoprire l'incarico attuale?
Dal 2019 sono Country Manager Italia di Finom. Sono quindi responsabile a 360 gradi del coordinamento di tutte le iniziative relative al mercato italiano, dallo sviluppo di un nuovo prodotto, all’ideazione di nuove iniziative di marketing, alla gestione del team nazionale. Il mio percorso di carriera è stato poco convenzionale: sono laureato in Economia e Management, con specializzazione in Management of Innovation, ma mentre i miei colleghi ambivano a ruoli manageriali in grandi aziende, società di consulenza o banche d’investimento, io sono sempre stato molto più incuriosito da quelle realtà piccole, che però creavano prodotti o offrivano servizi innovativi e digitali. Per questo mi sono trasferito a Milano, che era e probabilmente è ancora l’ecosistema più attivo per chi vuole lavorare in ambiti innovativi in Italia, cercando fin da subito di fare qualcosa che nessuno avesse mai fatto prima.
La fortuna ha giocato dalla mia parte: ho avuto la mia prima esperienza lavorativa reale a 26 anni, provando a portare in Italia dall’estero una delle primissime piattaforme al mondo di equity crowdfunding. Purtroppo i tempi non ancora sufficientemente maturi del mercato negli anni 2014-2016, hanno reso quel progetto troppo avveniristico. Così, in accordo con i fondatori, decidemmo di abbandonare il progetto.
In seguito, sono entrato in Banca Sella e ho avuto la fortuna di poter guidare il progetto che riguardava il lancio “Fintech District” è ancora oggi un progetto di cui vado fiero, ma la mia curiosità e voglia di mettermi alla prova mi ha portato nel 2019 a entrare in Finom per intraprendere una nuova avventura, con un team internazionale e di respiro europeo.
Com'è nata la sua azienda?
L’economia europea è composta da oltre 24 milioni di piccole e medie imprese che presentano bisogni e caratteristiche omogenee. Secondo diversi studi, infatti, il 74% del tempo delle Pmi è impiegato in attività cosiddette “non-core”, e cioè non destinate alla creazione di nuovo business, ma in semplici attività amministrative e contabili. In questo contesto è nata Finom, una piattaforma di servizi finanziari che aiuta gli imprenditori e i professionisti a ridurre il tempo dedicato a quei compiti necessari, ma che distraggono dalla produzione di valore. O semplicemente impediscono di avere tempo libero da dedicare alle proprie passioni o alla propria famiglia.
Qual è l'elemento di forza della sua azienda?
In Italia siamo gli unici a offrire conto business e fatturazione elettronica in un’unica piattaforma. Nel 2019 siamo partiti proprio con la fatturazione elettronica, visto che l’Italia ha fatto da apripista in Europa. Non solo, ma dal primo luglio, la fatturazione elettronica diventerà obbligatoria per tutte le partite Iva in regime forfettario, con un fatturato annuo di almeno 25mila euro. Con la nostra offerta integrata è possibile gestire fatturazione e pagamenti, tutti in un’unica esperienza nativa, unendo gestione amministrativa e gestione finanziaria e quindi risparmiando tempo. Questa integrazione rende Finom unica nel suo genere.
Quale consiglio dà a chi vuole intraprendere una carriera nel suo settore?
Il Fintech è un settore giovane e in costante evoluzione, con nuovi modelli di servizio e di business che nascono ogni giorno. Non esiste un percorso di carriera standard da seguire. Di sicuro per crescere e avere successo in questo segmento di mercato, è necessario pensare fuori dagli schemi, “sfidare” il pensiero tradizionale ed esporsi al rischio di fallimenti e ritardi nel realizzare le nostre innovazioni. Per questo motivo, il principale consiglio è di lavorare con realtà piccole, leggere e agili, che permettano rapidità di esecuzione e flessibilità di azione, ma che mantengano una forte ambizione e senso di sfida.
Come è stato toccato il suo settore dall’emergenza covid?
Per gli operatori Fintech la pandemia è stata indubbiamente una leva di crescita. Questo perché le soluzioni più innovative nel settore finanziario nascono nel digitale che fa della user experience online il principale focus e il suo motivo di successo. Quando la domanda di servizi da remoto è aumentata per via di lockdown e distanziamenti sociali, gli operatori fintech erano pronti a soddisfare l'incremento di domanda in modi più efficienti ed efficaci degli operatori bancari tradizionali.
Come si tiene aggiornato?
Ho due principali routine che mi aiutano a tenermi aggiornato. La prima riguarda i temi di attualità: ogni mattina, prima che inizi la giornata lavorativa, cerco di avere una panoramica degli eventi del giorno tramite i telegiornali. Da lì seleziono le notizie da approfondire durante il giorno. Una seconda abitudine molto utile è quella di leggere le newsletter fintech a cui sono iscritto e che trovo più interessanti. Infine ci sono gli alert di Google, che ti permettono di ricevere un avviso su nuovi articoli pubblicati online e relativi a specifici argomenti.
Quanti anni ha e come trascorre il suo tempo libero?
Ho quasi 34 anni e il mio tempo libero è interamente dedicato allo sport e a passare tempo in compagnia di amici e della mia famiglia che vive in città diverse.
Ci racconta un aneddoto che le sta particolarmente a cuore?
Credo che la “sliding door” della mia vita e carriera sia stata l’esperienza Erasmus fatta durante l’università. Il confronto con persone di culture provenienti da tutto il mondo ha alimentato la mia voglia di scoperta e la mia volontà di intraprendere percorsi nuovi, diversi dal convenzionale.
Quali sono i progetti futuri dell'azienda?
Finom sta crescendo molto nei paesi in cui già opera (Italia, Francia e Germania) e lo scorso anno abbiamo acquisito la licenza come Istituto di Moneta Elettronica (Imel) nei Paesi Bassi. Per questi motivi stiamo ora progettando l’espansione in altri paesi europei. Il nostro obiettivo è semplice: diventare la soluzione finanziaria per imprenditori e professionisti più utilizzata in Europa.