La Commissione europea ha deferito l'Italia alla Corte di Giustizia Ue per la ripetuta violazione dei limiti di NO2 (biossido di azoto) nell'aria delle citt� e per il mancato adeguamento alle norme Ue dei sistemi di trattamento delle acque di scarico. Le violazioni riguardano oltre 700 agglomerati e 30 aree sensibili dal punto di vista ambientale con pi� di duemila abitanti. Tra le grandi citt� interessate figurano Milano, Torino e Roma.
Lo sforamento dei limiti di NO2 riguarda anche centri come Catania, Campobasso, Genova e aree come la Pianura Lombarda e la costa toscana. Riguardo ai livelli di smog, l'Italia era gi� stata deferita in Corte per il superamento dei livelli di PM10.
La questione della qualit� dell'aria - I Paesi europei che hanno avuto o hanno contenziosi con Bruxelles sulla qualit� dell'aria sono venti. Per trovare soluzioni si sta pensando a organizzare dei dialoghi sull'aria pulita, con rappresentanti della Commissione Ue, dei ministeri interessati e delle autorit� regionali e locali per uno scambio di buone pratiche per ridurre l'inquinamento.
Le procedure contro l'Italia - In materia di adeguamento dei sistemi fognari e di depurazione alle norme europee che risalgono al 1991, il deferimento alla Corte riguarda comuni e aree in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto. Sulla materia, l'Italia � protagonista di quattro procedure di infrazione ed � stata gi� condannata a pagare sanzioni milionarie per la mancata conformit� in oltre 70 agglomerati da 15mila abitanti, con una spesa da 52 milioni di euro al 28 febbraio.