I partiti della maggioranza hanno fatto sapere che durante la riunione convocata a Palazzo Chigi è stato trovato l'accordo sulla delega fiscale e potrà quindi riprendere l'esame in commissione Finanze alla Camera. In questo modo sarà rispettato l'approdo in Aula previsto il 20 giugno.
Le richieste dei partiti - La delega fiscale era in stallo da quando l'8 marzo la commissione aveva approvato la riforma del catasto con il voto contrario di Lega e Forza Italia. A inizio maggio Salvini e Berlusconi hanno ottenuto da Palazzo Chigi una riscrittura del testo, rivendicando di aver "sventato una patrimoniale sulla casa", ma poi quell'intesa doveva entrare in un accordo di maggioranza, con le richieste avanzate anche da altri partiti. Per esempio, quella del Pd di dare priorità ai redditi medio-bassi se si tagliano le aliquote Irpef. O quella del M5s di mettere la tutela del bene casa al centro del riordino del sistema di deduzioni e detrazioni.
I punti dell'accordo - L'obiettivo della riunione presieduta dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, era proprio esporre il quadro dopo le interlocuzioni con i vari gruppi per accelerare il raggiungimento di un'intesa, che pare sia stata ottenuta. Secondo fonti di Palazzo Chigi, l'accordo ha riguardato gli ultimi aspetti della delega, in particolare quelli relativi alla revisione del catasto, alla disciplina dei regimi di tassazione del risparmio, alla revisione dell'Irpef e del sistema delle deduzioni e delle detrazioni fiscali. Le forze di maggioranza si sarebbero impegnate a fare in modo che ora l'iter sia rapido in entrambi i rami del Parlamento.