Strage Texas, la rabbia dei genitori: "Gli agenti non sono entrati subito nella scuola"
Gli inquirenti stanno cercando di capire perché siano passati dai 40 ai 60 minuti prima dell'intervento delle forze dell'ordine
Cresce la rabbia dei genitori dei bambini uccisi nella strage alla scuola elementare a Uvalde, in Texas. Secondo diversi testimoni, gli agenti non sono entrati subito nell'edificio in cui Salvador Ramos stava sparando ai piccoli allievi. Gli inquirenti stanno infatti cercando di capire perché siano passati dai 40 ai 60 minuti prima dell'intervento delle forze dell'ordine nella scuola.
Javier Cazares, papà della piccola Jacklyn, morta nell'attacco, ha detto di essere corso a scuola e di aver visto la polizia ancora all'esterno. "Si poteva fare di più", ha affermato. Secondo diversi analisti al Washington Post, i poliziotti non sono intervenuti subito, come previsto dal protocollo imposto nel 1999 dopo la strage di Columbine.
Texas, strage a scuola: i genitori criticano la polizia
Prima del massacro nel liceo del Colorado, quando due teenager uccisero 12 studenti e un insegnante, i poliziotti erano addestrati a rispondere ad un aggressore armato "presentandosi, circoscrivendo un'area e aspettando l'arrivo delle Swat" le squadre speciali, hanno spiegato gli esperti. Ma dopo Columbine gli agenti hanno il dovere di rispondere il prima possibile perché, è l'assunto, "ogni secondo che passa sono più vite che se ne vanno".
Da anni ormai il protocollo è questo: i primi agenti armati che si trovano sulla scena devono trovare l'aggressore e ucciderlo, senza aspettare l'arrivo dei rinforzi. E' per questo che non è chiaro per quale motivi gli agenti nella Robb Elementary School non abbiamo fermato Ramos, nonostante si siano scontrati con lui nell'atrio, e lo abbiamo lasciato fuggire in una classe all'interno della quale si è barricato. Non si capisce neanche perché non siano andati a scovarlo nell'aula subito, invece di aspettare l'arrivo delle squadre speciali.
Strage in una scuola elementare in Texas, le vittime
"Entrate, entrate!", hanno gridato alcune donne che stavano vicino ai poliziotti dopo l'inizio dell'attacco, secondo quanto ha riferito il 24enne, Juan Carranza, che ha assistito alla scena da casa sua, sull'altro lato della strada rispetto alla scuola elementare. Ma i poliziotti non sono entrati. Pochi minuti prima, Carranza ha detto di aver visto l'uomo armato finire con il suo camioncino in un fosso fuori dalla scuola, afferrare il suo fucile semiautomatico AR-15 e sparare a due persone fuori da un'agenzia funebre lì vicino che non sono state colpite.
Usa, sparatoria in una scuola elementare in Texas: strage di bambini
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