“Parlami di Me” Le canzoni di Nino Rota, è il titolo del nuovo progetto discografico di Cristina Zavalloni con il Clara Ensembe, pubblicato dalla storica etichetta Egea che torna al centro della scena musicale jazzistica e contemporanea. Pur essendo cantante e performer, l'artista viene dalla danza, dalla pura sperimentazione, dalla grande musica classica e contemporanea. È stata per venti anni la Musa di Louis Andriessen, vestendo i panni di Anaïs Nin, Sor Juana, Dante de La Commedia, tutti ruoli che il grande compositore olandese ha scritto appositamente per lei.
Oggi entra nel cinema con un disco semplice e sublime dedicato alle canzoni di Nino Rota. Non quindi una rilettura di celebri musiche ma un vero e proprio viaggio nella canzone, nei testi che per molte di queste musiche sono stati scritti. Come per "Canzone Arrabbiata", sentito omaggio a Lina Wertmüller o la stessa "Parlami di me", brano che dà il titolo all’album, su testo di quel geniale autore di varietà – nonché autore di grandi successi non solo per Mina - che fu Antonio Amurri.
A Cristina, nostra gradita ospite a "Jazz Meeting", abbiamo chiesto cosa ha significato per lei dare vita al progetto e cantare questi brani, entrati a pieno titolo nella “storia” della musica…
"Ha significato innanzitutto conoscerli", dice Cristina Zavalloni: "Anche se io avevo già una loro conoscenza, come nel caso di "Viva la Pappa col Pomodoro", con il testo della grande Lina Wertmüller. Ho scoperto molti brani di qualità, cercando di riproporli al pubblico in maniera molto fedele, sia nei testi che nelle melodie".
Come è stato lavorare con i musicisti?
Grazie anche alla loro preparazione e professionalità è stato semplice.
Con l'arrangiatore Cristiano Arcelli abbiamo scelto l'organico, molto simile a quello del mio disco precedente “For the Living”: il Clara Ensemble, affiancato ad una "rosa" di improvvisatori di alto livello, cono loro mi sono trovata come a casa.
Quanto è importante la sperimentazione vocale in questo progetto?
Io quando penso al termine sperimentazione, penso a quella totale, meno "legata"alla parola.
In questo disco l'aspetto rivoluzionario, se vogliamo, è quello dare voce ad un repertorio di canzoni che va ad abbracciare un periodo storico, come quello dell'Italia, dal dopo guerra agli anni 70.
Ascoltando il disco ho notato una forte componente interpretativa nel tuo modo di cantare...
Si, in effetti quello che ho realizzato nel disco è un lavoro anche di attrice, come se fosse un entrare in un personaggio, con una adesione totale ai testi ed alle melodie.
Raccontare una storia, vicende personali o di altri, implica essere in grado di interpretare, per dare vita ad un racconto che da me arriva a chi ascolta.
Il 5 giugno Cristina Zavalloni si esibirà con "Di Rota ed altre canzoni", per la prima edizione del festival "Two per Two" ad Assisi, al Piccolo Teatro degli Instabili con Manuel Magrini al piano.