Trovata l'intesa di maggioranza sulle concessioni balneari. Come spiegato da vari partecipanti alla riunione con il governo, il testo finale rimanda ai decreti attuativi la definizione degli indennizzi, senza riferimenti all'avviamento dell'attività, al valore dei beni, a perizie e scritture contabili. L'emendamento ha poi ottenuto il parere positivo delle commissioni Bilancio e Industria del Senato. Il provvedimento è così in calendario lunedì in Aula a Palazzo Madama: verrà votato nella stessa giornata.
Cosa prevede il testo - Nel testo concordato dalla maggioranza viene confermata la proroga delle concessioni a fine 2024 nel caso in cui emergano contenziosi o difficoltà nell'espletamento delle gare. Sarebbe stata eliminata dal testo dell’emendamento anche una norma che apriva alla possibilità di acquisire concessioni balneari da parte delle società pubbliche titolari di concessioni di altro tipo.
L'emendamento ora dovrà passare al vaglio della Commissione Bilancio per il parere e poi sarà votato in Commissione Industria del Senato, dove si conta di chiudere l'esame del ddl concorrenza già in mattinata per andare in Aula lunedì.
Le reazioni delle forze politiche - L'accordo è stato definito "ridicolo e vergognoso" da Giorgia Meloni, secondo la quale "rimandare la questione degli indennizzi addirittura al governo, con il rischio che questi vengano osteggiati dalla Commissione Ue e non vedano mai la luce, vuol dire lasciare totalmente senza tutele i concessionari attuali". Diametralmente opposto il giudizio del Pd, che saluta l'intesa come "un punto di equilibrio molto avanzato per definire una normativa ragionevole" e sottolinea la necessità di "accelerare sulle riforme". "Abbiamo lavorato per la soluzione", ha invece dichiarato il leader della Lega Matteo Salvini.