Usa, lo Stato dell'Oklahoma vara la legge più restrittiva sull'aborto: interruzione di gravidanza solo per malattie o stupro
Il divieto scatta sin dalla fecondazione. Esulta il governatore repubblicano che ha firmato il provvedimento: "Ci batteremo sempre per la vita"
Il governatore repubblicano dell'Oklahoma Kevin Stitt ha firmato la legge sull'aborto più restrittiva d'America, che vieta l'interruzione di gravidanza sin dalla fecondazione e consente ai privati cittadini di fare causa a chi la pratica o la induce "consapevolmente". In base al provvedimento, l'aborto è proibito in ogni fase della gravidanza, tranne che per emergenze mediche o quando è frutto di stupro, incesto e aggressione sessuale.
"Ho promesso al popolo dell'Oklahoma che come governatore avrei firmato qualsiasi legge pro-vita che mi fosse capitata, e sono orgoglioso di aver mantenuto quella promessa", ha affermato Stitt. "In Oklahoma, ci batteremo sempre per la vita. Dal momento in cui la vita ha inizio, al concepimento, abbiamo la responsabilità come esseri umani di fare tutto il possibile per proteggere la vita del bambino e quella della madre.
Nell'Oklahoma era già in vigore una legge simile a quella del Texas, che vieta l'aborto oltre la sesta settimana di gravidanza. La nuova legge, che vieta l'interruzione di gravidanza fin dal concepimento, rientra nell'ambito di una spinta aggressiva da parte degli Stati a guida repubblicana per ridurre i diritti all'aborto. L'ong American Civil Liberties Union (Aclu) ha definito l'approvazione della nuova legge contro l'aborto "un crudele attacco alle libertà individuali e all'autonomia corporea".
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