L'ENEA investe ancora sull'energia solare
Il nuovo impianto solare a concentrazione presso il Centro Ricerche della Casaccia
Enea inaugura un nuovo impianto solare a concentrazione
In questo periodo caratterizzato dalla Guerra in Ucraina ci siamo resi conto di quanto sia complesso il tema dell'elettricità. Capita spesso, infatti, di non soffermarsi sul come sia possibile che un qualcosa accada. Crisi economica a parte, gli ultimi decenni sono stati caratterizzati da un lungo periodo di pace, dove il mondo grazie alle infrastrutture tecnologiche, e non solo, è stato interconnesso e quindi tutto sembrava facile e scontato. Oggi invece ci sono delle problematiche oggettive e la produzione di energia è una di queste. Le rinnovabili possono essere una soluzione funzionale anche a un altro problema, quello dell'inquinamento. Serve innovare e sperimentare e questo è quello che ha fatto ENEA, l'Agenzia Nazionale per le Nuove tecnologie, l'Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile. In occasione della giornata mondiale del sole, celebrata a inizio mese, l'ENEA ha presentato un nuovo impianto solare a concentrazione realizzato presso il Centro della Casaccia dedicato allo studio, sperimentazione e validazione di materiali, tecnologie e soluzioni innovative per fornire calore alle industrie dalla fonte solare.
Una tecnologia modulare e versatile, capace di garantire una fornitura di calore stabile ai processi industriali, senza l'uso di fonti fossili. L’impianto va a integrare il vasto campo solare del più grande Centro di Ricerche dell’Agenzia. Consente di testare materiali e componenti innovativi in condizioni reali di funzionamento, è composto da un collettore solare lineare della lunghezza di 36 metri ed è costituito da 425 specchi, per un totale di circa 330 m2 di superficie riflettente. Con una temperatura operativa massima di 320°C e una potenza termica di circa 200 kW. Secondo studi internazionali circa il 90% dell’energia termica consumata dall’industria a livello mondiale è prodotta da fonti fossili, 45% carbone, 30% gas naturale e 15% petrolio, non più del 10% da fonti rinnovabili. Il solare a concertazione può essere una soluzione efficace per la decarbonizzazione che potrebbe far tornare a respirare il nostro pianeta.
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