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Giallo in Trentino: tre tatuaggi sul cadavere senza nome trovato nei boschi

L'uomo, ritrovato il 2 maggio, potrebbe avere origini venete e aver tenuto un diario nell'area boschiva a Castello-Molina di Fiemme fino al decesso

Il giallo del cadavere ritrovato nei boschi

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È ancora senza un nome il cadavere rinvenuto in un'area boschiva del Comune di Castello-Molina di Fiemme, a Trento, lo scorso 2 maggio. Dalle indagini è emerso che l'uomo ha vissuto per diverso tempo all'interno di un rifugio rudimentale. Ritrovato un block notes con un calendario iniziato il 30 luglio e conclusosi il 4 ottobre 2021, una data che potrebbe corrispondere al giorno della morte.

Un dato che tenendo conto della stagione invernale appena trascorsa e del conseguente disgelo non sarebbe in contrasto con gli accertamenti autoptici che avrebbero fatto risalire il decesso a due o tre mesi prima del ritrovamento.

Segni di riconoscimento - Al momento, gli unici elementi utili all'identificazione del cadavere sono i tre tatuaggi presenti sulle braccia, ritraenti un logo, forse riconducibile a un animo combattente o al "simbolo del caos", e due scritte runiche non decifrabili. Mentre il calendario potrebbe essere riconducibile a dei riti di digiuno di epoca celtica correlato a un percorso di purificazione dell'anima. Gli investigatori ritengono che l'uomo, di età compresa tra i 30 e i 40 anni, fosse originario del Veneto, dato che un testimone ha riferito di aver avuto un dialogo con l'uomo nei mesi antecedenti al rinvenimento tra le montagne della val di Fiemme rispetto ai Colli Euganei, zona da cui asseriva di provenire. L'uomo era alto circa un metro e 80, di corporatura robusta (indossava abiti di taglia XXL e scarpe numero 45), con capelli castani.

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