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Mondiali Qatar, Amnesty International contro Fifa: lavoratori migranti sfruttati

In una lettera firmata da altre nove associazioni, la Ong accusa la Federazione di non aver posto le condizioni per la protezione dei lavoratori e chiede un risarcimento di 440 milioni di dollari

Ansa

Tegola sulla Fifa: Amnesty International in una lettera ha accusato la Federazione internazionale di calcio di "non aver posto le condizioni per la protezione dei lavoratori" nonostante fosse a conoscenza delle condizioni in cui lavorassero in Qatar (Paese ospitante dei prossimi Mondiali). Un rapporto spiega che centinaia di migliaia di migranti sono stati sfruttati e ora viene chiesto un risarcimento di 440 milioni di dollari. La lettera è stata firmata da altre nove associazioni per i diritti umani.

La richiesta - Amnesty International ha chiesto a Gianni Infantino, presidente della Fifa, "di lavorare insieme alle autorità di Doha per la definizione di un programma di risarcimenti e per garantire che quelle forme di sfruttamento non si ripetano nello stesso Qatar e in occasione dei successivi mondiali di calcio".

La lettera firmata dalla segretaria generale di Amnesty - La somma di 440 milioni di dollari, sottolinea l'organizzazione, dovrebbe essere usata per risarcire i lavoratori migranti equivale a quella versata dalla Fifa per i Mondiali. "Dati i precedenti del Qatar per quanto riguarda le violazioni dei diritti umani, la Fifa sapeva, o avrebbe dovuto sapere, che affidando a questo stato i mondiali di calcio, i lavoratori avrebbero corso dei rischi. Ciò nonostante, quando venne esaminata la candidatura del Qatar, non ci fu alcun riferimento a ciò e non vennero poste condizioni circa la protezione dei lavoratori. Da allora, la Fifa ha fatto ben poco per prevenire o mitigare tali rischi", ha dichiarato Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International. "Chiudendo un occhio di fronte a violazioni dei diritti umani del tutto prevedibili e non contrastandole, la Fifa ha indubbiamente contribuito al massiccio sfruttamento dei lavoratori migranti impiegati nei progetti relativi ai mondiali di calcio, non solo agli stadi e agli alberghi ufficiali", ha aggiunto.
 

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