Identificato in Italia il primo caso di vaiolo delle scimmie | L'Iss istituisce una task force di esperti
Si tratta di un uomo rientrato dopo un soggiorno alle Isole Canarie che si è presentato al pronto soccorso dell'Umberto I. L'Oms: "Monitoriamo la situazione in rapida evoluzione"
E' stato identificato all'ospedale Spallanzani di Roma il primo caso in Italia di vaiolo delle scimmie. Si tratta di un uomo rientrato dopo un soggiorno alle Isole Canarie che si è presentato al pronto soccorso dell'Umberto I. "Ho comunicato al Ministro Roberto Speranza l'isolamento avvenuto all'INMI Spallanzani del primo caso a livello nazionale del cosiddetto monkey pox, 'vaiolo delle scimmie. La situazione è costantemente monitorata'", scrive in un post su Facebook l'assessore alla Sanità e integrazione sociosanitaria del Lazio Alessio D'Amato. L'Iss istituisce una task force di esperti.
Lo Spallanzani spiega che il "quadro clinico è risultato caratteristico e il monkeypox virus è stato rapidamente identificato con tecniche molecolari e dissequenziamento genico dai campioni delle lesioni cutanee". La persona, prosegue l'ospedale, "è attualmente ricoverata in isolamento in discrete condizioni generali e sono in corso le indagini epidemiologiche e il tracciamento dei contatti".
Spallanzani: accertamenti su 2 casi sospetti - Come riferito, inoltre, dallo Spallanzani, sono in corso di accertamenti "altri due casi sospetti" di vaiolo delle scimmie. "Sl momento i tre casi osservati e gli altri verificatesi negli altri Paesi europei e in Nord America non presentano segni clinici di gravità". La trasmissione, dice ancora lo Spallanzani, "può avvenire attraverso le goccioline di saliva e il contatto con le lesioni o i liquidi biologici infetti".
Iss istituisce task force esperti - L'Iss ha costituito "una task force composta da esperti del settore ed ha contattato le reti sentinella dei centri per le infezioni sessualmente trasmesse al fine di monitorare continuamente la situazione nazionale". È quanto si legge in una nota dell'Istituto superiore di Sanità.
"Attualmente la situazione è sotto controllo e in questo momento in Italia non abbiamo una situazione di allerta in relazione ai casi segnalati di vaiolo delle scimmie. Raccomandiamo però prudenza nei contatti stretti o sessuali che presuppongano uno scambio di fluidi corporei, soprattutto se sono presenti lesioni cutanee o sintomi febbrili", aggiunge Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di Malattie Infettive dell'Iss. L'Istituto, sottolinea, "ha messo in allerta le reti sentinella dei centri per le infezioni sessualmente trasmesse al fine di monitorare la situazione nazionale".
Sileri: "Massima attenzione ma nessun allarme" - "Massima attenzione, ma nessun allarme eccessivo". Così il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. "La raccomandazione - sottolinea - è quella di rivolgersi al medico di fiducia nel caso in cui si avvertano i sintomi specifici di questa malattia, ed in particolare la comparsa sulla pelle di vescicole tondeggianti, specie se accompagnate da dolori muscolari, febbre o cefalea".
Oms: "Monitoriamo la situazione in rapida evoluzione" - L'Organizzazione mondiale della Sanità "continua a monitorare da vicino la situazione in rapida evoluzione". Lo afferma la stessa Oms in relazione ai casi di vaiolo delle scimmie segnalati, a partire dall'inizio di maggio, in Gran Bretagna, Spagna e Stati Uniti. Al momento, l'Oms "non raccomanda alcuna restrizione per i viaggi e gli scambi commerciali con la Gran Bretagna sulla base delle informazioni disponibili in questo momento".
Ecdc: a giorni rapporto valutazione rischio - Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie "sta monitorando da vicino la situazione" ed è in contatto con gli Stati membri dell'Ue e i paesi partecipanti al comitato per la sicurezza sanitaria". Una "valutazione rapida del rischio è in fase di
sviluppo e sarà pubblicata all'inizio della prossima settimana". È quanto si legge sul sito del Centro europeo che raccomanda di isolare e testare i casi sospetti e di notificarli rapidamente.
Cos'è il vaiolo delle scimmie - "Si tratta di un'infezione causata da un virus della stessa famiglia del vaiolo ma che largamente si differenzia dal vaiolo stesso per la minore diffusività e gravità. È diffuso in particolare tra primati e piccoli roditori, prevalentemente in Africa. L'infezione si trasmette dall'animale all'uomo attraverso la saliva ed altri fluidi dell'animale o il contatto diretto con l'animale", spiega l'Istituto superiore di Sanità.
I sintomi nell'uomo - "Nell'uomo - prosegue la nota - si presenta con febbre, dolori muscolari, cefalea, linfonodi gonfi, stanchezza e manifestazioni cutanee quali vescicole, pustole, piccole croste. Si può trasmettere da uomo a uomo attraverso droplets, contatto con fluidi corporei o con le lesioni cutanee. È possibile che le persone che non sono state vaccinate contro il vaiolo (vaccinazione abolita in Italia nel 1981) siano a maggior rischio di infezione con il "monkeypox" per l'assenza di anticorpi che, per la similitudine del virus del vaiolo con il monkeypox, possono essere efficaci a contrastare anche questa virosi".
Casi sporadici fuori dall'Africa - "L'infezione - prosegue l'Iss - è relativamente infrequente nell'uomo e comunque fuori dall'Africa, ma sono stati riportati casi sporadici ed anche un'epidemia in Usa nel 2003, in seguito all'importazione dall'Africa di animali non adeguatamente controllati sotto il profilo sanitario. La malattia si risolve spontaneamente in 1-2 settimane con adeguato riposo e senza terapie specifiche; possono venir somministrati degli antivirali quando necessario".
"Attualmente, sono stati segnalati alcuni casi in Portogallo, Spagna, Regno Unito e Italia, finora maggiormente in giovani MSM (maschi che fanno sesso con maschi). Il Centro europeo malattie ha attivato un sistema di allerta a livello europeo al quale partecipa l'Iss". "Le raccomandazioni prevedono di restare a casa a riposo qualora insorga la febbre e di rivolgersi al medico di fiducia in caso di comparsa di vescicole o altre manifestazioni cutanee. Come prevenzione, è importante evitare il contatto con persone con febbre e valutare con attenzione, prima di ogni contatto personale stretto o contatto sessuale, la presenza di eventuali manifestazioni cutanee inusuali (quali vescicole o altre lesioni) sulla cute del partner".
Speranza: "Teniamo alto il livello di attenzione" - "Teniamo alto il livello di attenzione grazie alla nostra rete di sorveglianza europea e nazionale". È quanto ha dichiarato il ministro della Salute Roberto Speranza a Berlino per la riunione dei ministri del G7. "Proprio qui a Berlino al G7 ne ho parlato informalmente con la commissaria Stella Kyriakides e gli altri ministri", ha concluso Speranza sottolineando che "verranno coinvolti Ecdc e Hera".