E' una delle stelle più luminose del cinema francese: Bond girl "No Time To Die", Palma d'oro a Cannes nel 2013 con "La vita di Adele" e protagonista di film d'autore come "The French Dispatch". Ma Lea Seydoux oltre al talento unisce una grande bellezza e non ha mai lesinato nell'uso del proprio corpo sul grande schermo. Non stupisce quindi che ora si calerà nei panni (si fa per dire) di un personaggio cult dell'erotismo anni 70, "Emmanuelle". Il film sarà diretto dalla regista Audrey Diwan e scritto dalla stessa Diwan e da Rebecca Zlotowski, che ha diretto la Seydoux in passato nel film "Belle epine".
Tratto dal romanzo di Emmanuelle Arsan, "Emmanuelle" è un film diretto nel 1974 da Just Jaeckin con protagonista Sylvia Kristel. Narra le vicende di una giovane donna alla ricerca dell'emancipazione sessuale attraverso una serie di esperienze trasgressive e libertine soprattutto in ambientazioni esotiche. Negli anni 70, insieme a "Histoire d'O", divenne paradigma di un certo erotismo patinato e diede anche origine a numerosi sequel.
Ora quel soggetto viene ripreso e, presumibilmente, adattato ai giorni nostri, in un'epoca in cui l'emancipazione sessuale sembra avere un altro significato e un'altra portata. Come la Diwan adatterà il personaggio sulla Seydoux è tutto da vedere ma di certo, visto i nomi in ballo, quello che si prospetta non è un prodotto di serie B (come molti dei titoli della saga di quarant'anni fa). La Diwan è reduce dal Leone d'oro vinto all'ultima Mostra del cinema di Venezia per "L'evenement", adattato dal libro di Annie Ernaux ed "Emmanuelle" sarà il suo primo film girato in lingua inglese.