Giovani e politica, spesso un connubio considerato “impossibile”. Ma il nuovo ciclo di Live di Skuola.net in collaborazione con Binario F - intitolato “FuZure”, declinando il concetto di futuro a beneficio della Generazione Z - inaugurato con la partecipazione del Presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, vuole invertire la rotta. Portando sul web il punto di vista dei leader italiani sui temi che stanno veramente a cuore alle nuove generazioni, con la promessa di azioni concrete per un futuro più a loro misura.
L’ex premier, su questo, non usa mezzi termini: “La politica poteva fare di più e meglio. Inutile prendersela con il tempo. L’Italia è cresciuta poco e male, con problemi strutturali”. Ma se questo è il presente, il futuro si può ancora cambiare. Magari partendo proprio dalla scuola. Dando, ad esempio, la possibilità ai giovani stranieri di ottenere la cittadinanza italiana dopo 5 anni nei nostri istituti. Così Giuseppe Conte, in diretta con gli studenti, caldeggia la proposta di legge sullo "Ius Scholae". Ma parla di altri temi molto cari agli utenti del portale studentesco e non solo: dalle misure contro la disoccupazione a una possibile riforma della scuola all’insegna della sostenibilità.
Ripensare la scuola in funzione di una cultura ecologista
La riforma scolastica appare, infatti, tra le priorità dell’ex Presidente del Consiglio. Si deve ripartire dalle scuole. Che, a oggi, risultano essere ancora molto indietro dal punto di vista infrastrutturale. Le difficoltà vissute durante la Dad, infatti, hanno svelato le criticità di una realtà già particolarmente difficile: “La scuola dovrebbe essere il luogo dove i ragazzi vivono anche momenti di aggregazione e di convivialità, ma in questo momento gli istituti in cui i ragazzi studiano assomigliano più a dei grandi casermoni”.
Dal punto di vista politico, l’ex premier sottolinea come una soluzione sia stata particolarmente caldeggiata proprio dal Movimento 5 Stelle, attraverso il programma “Rigenerazione Scuola”, che propone interventi strutturali agli edifici scolastici e la costruzione di 200 nuove scuole in tutta Italia. Il tutto, secondo Conte, è però possibile solo “se entriamo nella prospettiva di una cultura interamente ecologista”. La rivoluzione, infatti, passa anche attraverso il rinnovo della didattica che deve essere orientata sempre più verso le tematiche “green”: “penso - dice il leader pentastellato - per esempio all’istituzione dei licei ambientali o agli Its con indirizzi di sviluppo sostenibile”.
Futuro e sostenibilità, Giuseppe Conte a fianco dei giovani
Se guardiamo al futuro, ribadisce Conte, è chiaro come non sia più possibile scinderlo dal destino del nostro Pianeta. I giovani questo lo sanno bene, come dimostra il successo riscosso dai movimenti ecologisti del nuovo millennio proprio tra le nuove generazioni. Si farà qualcosa di concreto, finalmente? La risposta è positiva: “Oggi questa cultura ecologica spinge verso politiche economico-sociali che limitano l’impatto ambientale. Qualsiasi attività deve essere strutturalmente pensata in questa direzione. Tutte le nuove attività devono essere ripensate in questo nuovo paradigma”.
La sostenibilità non è, però, solo un concetto che riguarda l'ambiente. Anche la nostra società dovrà riuscire a essere più a misura d’uomo, dando le giuste opportunità ai giovani. Su questo il Presidente M5S è chiaro e propone alcune soluzioni per arginare il fenomeno dei Neet, della disoccupazione, della povertà giovanile. Partendo dal salario minimo, che dovrebbe riguardare soprattutto donne e giovani: “Una platea di 4 milioni e mezzo di lavoratori - sottolinea Conte - che prende meno di quanto dovrebbe”. Per questo, suggerisce “l’istituzione di una soglia minima di corrispettivo economico al di sotto della quale non bisogna scendere”.
E, ancora, evidenzia la bontà degli sgravi contributivi per donne e giovani: “Per tre anni, quattro per il Sud”. Una misura, questa, che considera “molto efficace” e che “ha portato molte assunzioni”. Non poteva poi mancare, tra le altre, un’azione che riguardasse i tirocini curricolari retribuiti, “con soglia minima di corrispettivo anche in fase di formazione”.
Diritti e uguaglianza: “Ripartiamo da Ius Scholae e Ddl Zan”
I tempi che abbiamo vissuto nel corso dei due anni di pandemia ci hanno condotto inevitabilmente a un uso spasmodico e, forse, meno ragionato dei social. Questo ha portato alla perdita del rispetto nei confronti dell’altro e alla creazione di ondate di odio rivolto a chi, spesso, non riesce a difendersi. Il tema del bullismo e del cyberbullismo è molto attuale e per questo, secondo il Presidente M5S , “occorrerebbe un’educazione all’uso dei social e dei dispositivi elettronici e riportare al centro del discorso il rispetto verso l’altro”.
In questa prospettiva, aggiunge Conte, “è giusto ripensare al DDL Zan contro l’omotransfobia, che a breve verrà ridiscusso alle Camere. Il disegno di legge è fondamentale è dovrà essere attuato assolutamente”. Ciò su cui spinge soprattutto il suo partito, però, è la proposta di legge che riguarda il cosiddetto “Ius Scholae”, cioè la possibilità di far ottenere la cittadinanza italiana agli studenti che sono cresciuti nel nostro Paese e che hanno completato gli studi presso le nostre scuole. Un passaggio, su cui si dibatte da tempo in Parlamento, che per l’ex Presidente del Consiglio è fondamentale.
Accesso a Internet per tutti? “Lo metterei in Costituzione”
Impossibile immaginare una Generazione Z senza tecnologia. La vita dei “nativi digitali” è scandita da social, app e piattaforme web di ogni tipo. E negli ultimi tempi abbiamo anche capito quanto la Rete può essere fondamentale anche nel campo della formazione e del lavoro. Considerando anche tutti coloro che, del web, sognano di fare una professione. Insomma, non si può correre il rischio di essere offline. Conte interviene anche in questo ambito, affermando che il nostro Paese richiede una migliore infrastruttura dal punto di vista tecnologico. “Nel PNRR sono presenti molti finanziamenti per cablare il paese. L'effetto finale è che oggi non possiamo permettere che si creino delle disuguaglianze ricollegabili al divario digitale”. Ed esclama: “L'accesso a Internet gratuito per tutti lo metterei in Costituzione”.
Guerra in Ucraina: “Sì ad aiuti politici e umanitari, non a controffensive”
Inevitabile, infine, un accenno al conflitto in corso: “Sulla guerra non si discute: è solo da condannare”, queste le parole decise dell’ex premier sul conflitto scoppiato in Ucraina ormai quasi due mesi fa. “Da parte del Movimento 5 Stelle - dice - c’è da subito stata una ferma condanna della Russia che sta portando avanti un’aggressione non giustificabile”. Sul sostegno militare da parte del nostro Paese, però, Giuseppe Conte non nasconde qualche riserva: “Abbiamo vissuto una grande difficoltà interna al partito quando si è posto il dubbio se inviare o meno armi all’Ucraina. La nostra risposta è stata quella di aiutare la terra martoriata dalla guerra per non lasciare che si realizzasse una totale carneficina, ma abbiamo da subito detto che non sarebbe stato quello il nostro obiettivo. La finalità deve essere quella di realizzare un negoziato e non permettere che i conflitti si risolvano con le armi e le carneficine. Non siamo favorevoli a controffensive. Bisogna concentrare tutti gli sforzi in aiuti diplomatici e indirizzare un reale processo di pace”.