Il bollettino settimanale

Antitrust, multe per 4 milioni a società del mercato libero dell'energia

© Facile.it| Dal primo ottobre sono aumentate le bollette di luce e gas del mercato tutelato, attenzione anche alle truffe

Maxi multa per un totale di oltre 4 milioni di euro da parte dell'Antitrust a quattro società che operano nel mercato libero dell'energia. Sono state sanzionate Ajò Energia, Bluenergy, Ubroker e Visitel per condotte ingannevoli, omissive e mancanza di trasparenza in merito all'indicazione dei costi di fornitura dell'energia elettrica e/o del gas nella prospettazione delle condizioni economiche di fornitura di energia elettrica e gas. 

Ubroker: "Rilievi infondati, faremo ricordo" Ubroker S.r.l. comunica che proporrà immediatamente ricorso al Tar del Lazio contro il provvedimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato pubblicato nella serata di lunedì16 maggio che ha ritenuto la società Ubroker responsabile di quattro presunte pratiche commerciali scorrette e imposto una sanzione per un totale di oltre 1,8 milioni di euro.

La società Ubroker – attraverso i propri legali dello Studio Cintioli & Associati Avvocati di Roma - precisa che le pratiche contestate sono del tutto analoghe a quelle sollevate dall’Agcm, dall’agosto 2021 ad oggi, nei confronti dei principali operatori attivi in Italia nel settore dell’energia. Ubroker riserva grande rispetto al ruolo svolto dall'Agcm ma non condivide l’accertamento svolto in questo caso specifico, in quanto ritiene di aver dimostrato nel corso del procedimento la correttezza del proprio operato, da sempre ispirato ai principi di buona fede e di massima tutela per i consumatori.

Ubroker rassicura inoltre i propri clienti di aver attuato – già nel corso del procedimento - tutte le misure volte a rendere la propria offerta in linea con gli standard più recenti definiti dall’Autorità nel citato intervento di agosto 2021 con cui l’Agcm aveva ridefinito le modalità ritenute corrette per la comunicazione di sconti e condizioni economiche da parte degli operatori del settore ed inoltre che due delle pratiche contestate riguardano clausole mai attivate e da lungo tempo eliminate dai contratti in vigore tra Ubroker e i propri clienti.

La Società continuerà a migliorare le proprie modalità di comunicazione, tuttavia non può non rilevare come l’Agcm abbia inspiegabilmente omesso di considerare elementi fondamentali per la valutazione dell’operato della Società attuando una grave disparità di trattamento nei confronti di Ubroker rispetto ad altri operatori concorrenti, per i quali le modifiche alle condizioni contrattuali – del tutto analoghe a quelle proposte e già attuate da Ubroker - sono state ritenute idonee a concludere i rispettivi procedimenti senza l’accertamento dell’infrazione e senza l’imposizione di sanzione. Ubroker di conseguenza non potrà che far valere le proprie ragioni davanti al giudice amministrativo confidando nel positivo accoglimento del ricorso. Il rispetto del cliente finale e la fiducia reciproca sono da sempre elementi fondamentali del nostro successo, per questo siamo fiduciosi che il giudice amministrativo converrà che le nostre offerte sul mercato libero dell’energia non ledano i diritti dei consumatori, ma anzi rappresentino un valore aggiunto ed un’opzione di risparmio in più per i clienti.

In particolare, due delle pratiche contestate a Ubroker (indicate nel provvedimento al punto 2, lettere c) e d)) non sono mai state poste in essere dalla Società: Ubroker non ha mai ritenuto responsabile il cliente/volturante per morosità̀ pregresse riconducibili al precedente titolare della fornitura, né ha mai imposto costi ulteriori per il pagamento delle fatture con modalità diverse dalla formula SEPA DD. Quanto alle altre due contestazioni mosse dall’Autorità (indicate al punto 2, lettere a) e b), inerenti alle modalità di prospettazione delle Condizioni Tecnico Economiche (CTE) e al sistema di scontistica), l’Autorità ha omesso di considerare sia le ragioni di Ubroker circa le peculiarità della propria offerta (che si distingue per ancorare il prezzo dell’energia all’indice di riferimento consentendo quindi al consumatore di conoscere nel dettaglio il costo della materia prima e quello degli altri oneri) e del proprio sistema distributivo (basato sull’attività dei propri incaricati), sia gli sforzi compiuti nei mesi scorsi dalla Società per adattarsi alle più recenti indicazioni dell’Autorità sul punto.