Svezia, il governo farà richiesta di adesione alla Nato
La premier Magdalena Andersson: "Stiamo lasciando un'epoca per entrare in una nuova". Erdogan fa muro: "Non cederemo"
Il premier svedese Magdalena Andersson ha annunciato che la Svezia si unirà alla Finlandia nel chiedere l'adesione alla Nato. "È una decisione storica. Stiamo lasciando un'epoca per entrare in una nuova", ha aggiunto, rilevando come la responsabilità degli interessi di politica di sicurezza del Paese vada presa in maniera congiunta agli altri partiti. Ferma l'opposizione di Erdogan: per entrare nell'Alleanza serve l'ok di tutti i 30 membri, ma la Turchia si oppone all'ingresso dei due Paesi nordici.
Nella conferenza stampa con il leader del Partito moderato, Ulf Kristersson, la premier svedese ha precisato che l'iniziativa gode di un ampio sostegno parlamentare. La presentazione formale della domanda di adesione avverrà entro la fine della settimana, in coordinamento con il governo finlandese.
Secondo Andersson, l'ingresso nella Nato è "il modo migliore di garantire la sicurezza del popolo svedese", e nonostante durante il processo di domanda Stoccolma si potrebbe trovare "in una posizione vulnerabile" non ritiene tuttavia che esista al momento alcuna minaccia militare da parte della Russia". Ricalcando il ragionamento espresso il giorno precedente dall'omologa finlandese, Sanna Marin, Andersson spiega che la decisione segue "il radicale cambiamento dell'ambiente della sicurezza dopo l'invasione russa dell'Ucraina". Inoltre, ha anticipato che "la Svezia non dovrebbe avere armi nucleari o basi permanenti Nato sul suo suolo".
In un post su Instagram, la premier ha aggiunto che "in situazioni difficili, la Svezia deve restare unita. Siamo in una nuova e pericolosa realtà dopo che la Russia ha iniziato una guerra illegale in Ucraina":
Danimarca, Norvegia e Islanda - "La Finlandia e la Svezia condividono i valori e i principi della nostra Alleanza e rafforzeranno la nostra difesa collettiva e rafforzeranno la sicurezza euro-atlantica" - si legge in un comunicato congiunto dei governi danese, norvegese e islandese - "Faremo del nostro meglio per garantire un rapido processo di adesione, poiché Finlandia e Svezia soddisfano già i criteri pertinenti per l'adesione alla Nato". Poi un'aggiunta: "Se la Finlandia o la Svezia dovessero subire un'aggressione sul loro territorio prima di ottenere l'adesione alla Nato, assisteremo la Finlandia e la Svezia con tutti i mezzi necessari", tanto che - dicono - intendono avviare "immediatamente" i preparativi "per garantire queste assicurazioni di sicurezza. Inoltre, svilupperemo ulteriormente la nostra cooperazione in materia di difesa con Finlandia e Svezia".
La reazione della Russia - Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che mentre l'espansione della Nato in Svezia e Finlandia "non rappresenta una minaccia diretta per noi... ma l'espansione delle infrastrutture militari in questi territori provocherà sicuramente la nostra risposta". Il viceministro degli Esteri, Sergei Ryabkov, ha rincarato la dose, sostenendo che la Nato "non deve farsi illusioni" sul fatto che la Russia possa sopportare l'adesione di Svezia e Finlandia all'Alleanza: "Il modo in cui garantiremo la nostra sicurezza - ha detto - dipenderà dalle conseguenze pratiche" dell'ammissione dei due Paesi.
Le motivazioni di Finlandia e Svezia erano già note da circa un mese, da quando cioè le due premier avevano fatto una conferenza stampa congiunta a Stoccolma: "La Russia è il nostro vicino - aveva detto allora Sanna Marin - Abbiamo un lungo confine con la Russia e vediamo come si comportano in Ucraina adesso. È una guerra in Europa che non volevamo accadesse, ma ora purtroppo è così. Pertanto, dobbiamo ovviamente porci la domanda su come possiamo fare in Finlandia per evitarlo".
L'opposizione della Turchia - Per entrare nella Nato un Paese deve ricevere l'approvazione da parte dei parlamenti di tutti i 30 membri dell'Alleanza Atlantica. Tra i 30 presidenti, finora l'unico a esprimersi negativamente sull'eventuale ingresso di Svezia e Finlandia è stato il turco Erdogan. Per questo, alcuni alti diplomatici svedesi e finlandesi si recheranno presto ad Ankara per discutere dell'adesione dei due Paesi alla Nato. Lo riporta Reuters. La posizione della Turchia è ferma: nella serata del 16 maggio, diverse ore dopo l'annuncio di Magdalena Andersson, Erdogan ha fatto sapere che "non cederà". Qualche giorno prima, invece, il suo portavoce aveva aperto alla possibilità di trattare, in particolare sulle mancate estradizioni dei due Paesi scandinavi di alcuni membri del Pkk curdo che la Turchia considera terroristi.
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