Inquinamento, Corte Ue condanna l'Italia per la qualità dell'aria| Pianura lombarda e Sicilia tra le aree più inquinate
Per 8 anni, dal 2010 al 2018, in città come Torino, Milano, Bergamo, Brescia, Firenze, Roma e nel comune di Genova superato il limite di 40 microgrammi di biossido d'azoto per metro cubo
Con una sentenza pronunciata a Lussemburgo, la Corte di Giustizia Europea ha condannato l'Italia per aver superato in maniera sistematica e continuativa il limite di 40 microgrammi per metro cubo di biossido d'azoto (NO2). Il procedimento è iniziato nel 2019 dopo le verifiche fatta dalla Commissione europea in merito alla direttiva numero 50 del 2008.
La sentenza ha confermato la posizione della Commissione europea dopo le verifiche fatte tra il 2010 e il 2018. In quell'arco di tempo è stato dimostrato come la concentrazione di biossido d'azoto nell'atmosfera, gas nocivo per la salute umana, sia stata superata in diverse aree del Paese. In particolare aree urbane come Genova, Roma, Milano, Brescia, Torino, Firenze e Catania, e zone industriali del paese come la Pianura lombarda e la Sicilia.
Altra condotta contestata, dalla Corte di Giustizia Europea all'Italia, è il mancato adempimento di misure utili a mantenere le emissioni di questo gas sotto quella soglia, a partire dall'11 giugno 2011. Misure elencate e previste già negli articoli 13 e 23 della direttiva n.50 del 2008. Per spiegare queste inadempienze, l'Italia si era giustificata adducendo queste mancanze alle difficoltà strutturali legate ai fattori socio-economici, al volume eccessivo degli investimenti da fare, ai tempi di attuazione dei provvedimenti dei piani adottati troppo lunghi, alle tradizioni locali, e alla circolazione di veicoli diesel.
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