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Tre giorni di congedo mestruale al mese?  In Spagna potrebbe essere legge

Nel pacchetto di provvedimenti anche aborto e medicamenti contraccettivi a carico del sistema sanitario. Il ddl redattao dal ministero delle Pari opportunità, arriverà in Consiglio dei ministri martedì prossimo

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Il disegno di legge, presentato dal Ministero delle Pari opportunità, potrebbe approvare il congedo mestruale mensile alle donne lavoratrici. Martedì prossimo il Consiglio dei Ministri spagnolo dovrà discutere un pacchetto di provvedimenti che include anche l'aborto. Se il ddl dovesse essere approvato, rappresenterebbe un passo in avanti in materia di diritto del lavoro.

Congedo mensile - La proposta di legge, come raccontato dal quotidiano spagnolo El Pais,  potrebbe concedere alle donne un congedo mestruale di tre giorni ogni mese, estendibile a cinque se in presenza di sintomi debilitanti come dolore intenso, nausea, vertigini e vomito. Fino ad ora questo tipo di concessione era affidata all'iniziativa delle singole aziende. Altro tema trattato è il ruolo dei centri educativi, quelli che offrono servizi sociali per le donne a rischio, e le carceri che dovranno offrire gratuitamente i prodotti per l'igiene necessari durante le mestruazioni, come gli assorbenti.

Le altre concessioni - Prevista anche l’eliminazione dell’iva per articoli specifici per l'igiene femminile e il congedo retribuito prima del parto, dalla settimana 36 fino al momento del parto. Di rilevanza sociale l'introduzione di protocolli ad hoc contro l'aborto forzato, la contraccezione e la sterilizzazione, con particolare attenzione alle donne con disabilità. In merito all'aborto la potenziale legge prevede l'aborto gratuito fino alla 14esima settimana di gestazione, estendibile fino alla 21a settimana se avviene per motivi medici che mettono in pericolo la vita della madre. Il sistema sanitario nazionale permetterà, senza il permesso di uno dei tutori,  l'aborto delle ragazze con età superiore ai 16 anni, che non saranno più obbligate a rispettare i tre "giorni di riflessione" previsti. I contraccettivi, come la pillola del giorno dopo, saranno a carico del sistema sanitario pubblico.

La situazione in Italia - Se in Spagna hanno deciso di affrontare questi temi una volta per tutte, non si può dire lo stesso dell'Italia. Nonostante lo studio eseguito dell'ospedale Bambin Gesù di Roma abbia dimostrato come la dismenorrea (termine che definisce le mestruazioni dolorose) sia motivo di assenza per il 90% di donne lavoratrici, tutto è ancora ferma al 2016. All'epoca le deputate del Partito democratico Romina Mura, Daniela Sbrollini, Maria Iacono e Simonetta Rubinato presentarono un disegno di legge alla Camera, ma il testo non superò le discussioni delle Commissioni e finì per essere derubricato di fatto dall'agenda delle priorità parlamentari.

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