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Il caso della "dominatrice" candidata a Como scuote Azione | Lei: se si fosse candidato Siffredi non ci sarebbe nessuno scandalo 

Calenda conferma la bocciatura di Doha Zaghi, in arte "Lady Demonique". Lei: "Accetto ma da europeista il partito è diventato moralista". Si dimette il leader locale

Como, la candidata "hot" nel partito di Calenda

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Può una dominatrice, una mistress protagonista di video sadomaso, diventare consigliere comunale nelle file di Azione? A quanto pare no. Doha Zaghi, 31 anni, in arte "Lady Demonique" ha dovuto fare un passo indietro e rinunciare alla candidatura a Como perché disconosciuta da Calenda in persona. "Non c'erano i presupposti per candidarla e perché sono un liberale e non un anarchico" ha commentato l'ex ministro. "Accetto e ne prendo atto" il commento della Zaghi che ammette di sentirsi discriminata in quanto donna. "Se si fosse candidato Siffredi non ci sarebbe nessuno scandalo" ha aggiunto. Le polemiche hanno portato alle dimissioni del coordinatore comasco di Azione, Andrea Luppi.

La reazione di Lady Demonique - "Non mi sarei mai aspettata che dal partito arrivasse l'indicazione di sopprimermi politicamente. Accetto la decisione di Calenda e ne prendo atto perché tanto non cambierà mai idea, ma voglio precisare che non sono solo una mistress o una "scappata di casa" e l'ho dimostrato". La donna non nasconde la sua delusione e aggiunge: "Azione si è rivelato un partito moralista anziché europeista. Perché allora nello statuto del partito non hanno mai specificato che non possono partecipare alla vita politica le persone che hanno avuto o hanno a che fare con il mondo dell'erotico?".

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