In superficie i russi bombardano l'acciaieria di Mariupol, sottoterra i combattenti del battaglione Azov - asserragliati nei cunicoli - cantano di un ribelle ferito e inneggiano al fondatore del loro movimento. È ciò che emerge dalle immagini di "Quarta Repubblica", che testimoniano la difficile quotidianità dei militari in una delle città più colpite dell'Ucraina.
"Arrendersi per noi è inaccettabile, sarebbe un regalo enorme al nemico", racconta Ilya Samolenko, ufficiale del battaglione Azov. "Ogni persona catturata sarebbe usata per fare pressione politica e militare".
In realtà, si tratta di una resistenza "inutile", dal momento che, dopo due mesi di guerra, la città è in mano ai russi. Al punto che il nove maggio, giorno della vittoria sovietica contro i nazisti, un corteo ha sfilato in una città deserta.