Per l'omicidio di Lauretta Toffoli, l'anziana di 74 anni trovata morta sabato nel suo appartamento a Udine, è stato fermato un vicino di casa della vittima. L'uomo è Vincenzo Paglialonga, 40 anni, che proprio sabato era stato arrestato per evasione dagli arresti domiciliari e nei cui confronti erano emersi gravi indizi di colpevolezza. Paglialonga ora si trova in carcere e si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Seminuda e con ferite da arma da taglio - L'anziana è stata trovata morta nel suo appartamento, al secondo piano di una palazzina Ater, in via della Valle. A dare l'allarme, nel primo pomeriggio di sabato è stato il figlio, che si era recato in visita alla madre. Sul corpo della vittima sono state trovate ferite da arma da taglio e in casa c'erano segni di colluttazione. Secondo una ricostruzione, inoltre, la donna è stata rinvenuta seminuda. La zona è stata quindi isolata dalle forze dell'ordine per rilievi e accertamenti, svolti della Squadra Mobile e della Polizia Scientifica.
Il precedente del figlio - Nel novembre 2019 l'anziana era stata aggredita dal figlio, che l'aveva accoltellata all'addome. L'uomo aveva poi chiamato il 112 ed era stato immediatamente arrestato con l'accusa di tentativo di omicidio: l'anno successivo, però, era stato assolto in quanto dichiarato incapace di intendere e di volere, come aveva stabilito una perizia psichiatrica.
Fermato rapinò altra vicina mesi fa - Secondo fonti investigative, Paglialonga aveva commesso una rapina nel palazzo dove risiedeva circa quattro mesi fa. In quell'occasione, l'uomo aveva minacciato con una scacciacani una vicina e le aveva sottratto portafogli e cellulare. Aveva poi nascosto la refurtiva in un appartamento attiguo, disabitato, in cui riusciva ad accedere attraverso la terrazza. Venne scoperto e arrestato dalla Squadra Volante della Questura ma, a causa delle sue gravi condizioni di salute, fu posto ai domiciliari, da cui evase pochi giorni più tardi.
Venne poi individuato e arrestato nuovamente sempre dalla polizia di Udine. A quel punto, l'autorità giudiziaria aveva disposto l'aggravamento con la custodia cautelare in carcere. Paglialonga ha trascorso circa tre mesi e mezzo nella Casa Circondariale di Pordenone, da dove è uscito venerdì pomeriggio, perché le sue condizioni si erano ulteriormente aggravate ed erano incompatibili con la detenzione. E' tornato quindi nella sua abitazione di Udine, agli arresti domiciliari, attorno alle 16, mentre il delitto di cui è accusato è avvenuto, secondo la stima del medico legale, tra l'una e le due di notte.