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Occupazione, in Italia in 10 anni sono aumentati di 1,7 milioni i lavoratori over 55

Grazie alle riforme che hanno aumentato l'età di accesso al pensionamento e all'andamento demografico, nel nostro Paese lavorava nel 2021 il 53,4% delle persone tra i 55 e i 64 anni

ansa

Nel 2021 in Italia lavoravano in media 4 milioni 588mila persone che hanno tra i 55 e i 64 anni: si tratta di un aumento di 1 milione 775mila unità rispetto a 10 anni prima. Lo riportano le tabelle Eurostat sull'occupazione. Grazie alle riforme che hanno aumentato l'età di accesso al pensionamento e all'andamento demografico, nel nostro Paese lavorava nel 2021 il 53,4% delle persone tra i 55 e i 64 anni. Il dato è ancora più evidente per le donne (con un aumento del 16,1%).

I dati - Negli ultimi 10 anni, sulla base delle serie Istat costruite sulle vecchie regole - ovvero considerando occupati anche coloro che erano in cassa integrazione da oltre tre mesi - gli occupati più giovani, quelli nella fascia tra i 15 e i 34 anni sono diminuiti di quasi un milione di unità (tra 5,88 milioni e 4,90 tra il 2011 e il 2020) ma se si guarda al 2001 gli occupati tra i 15 e i 34 anni erano 8,3 milioni, oltre tre milioni in più. Nel 2021, sulla base delle nuove regole che non considerano occupato chi è in cassa da oltre tre mesi, gli occupati tra i 15 e i 34 anni erano 4 milioni 929mila.

Tornando alla fascia più anziana, secondo i dati Eurostat, il tasso di occupazione in Italia in questa fascia di età è cresciuto di 15,9 punti, più della media Ue (15,4 punti, dal 45,1 nel 2011 al 60,5%) anche grazie alle riforme sulle pensioni. Nel 2001, secondo i dati basati sulle regole precedenti, le persone tra i 55 e i 64 anni occupate erano 1,88 milioni, circa 2,7 milioni in meno delle persone con la stessa età nel 2020. Il tasso di occupazione era al 28% e appena al 16,2% per le donne (10 punti in meno della media Ue).

Se quindi nel 2001 al lavoro si trovavano circa quattro giovani con meno di 35 anni a fronte di un lavoratore con oltre 55 anni (1,8 milioni di anziani a fronte di 8,3 milioni di giovani, dati considerati con le vecchie regole) nel 2021 le quantità quasi si equivalgono con 4 milioni 929mila giovani tra i 15 e i 34 anni a fronte di 4 milioni 588mila lavoratori tra i 55 e i 64 anni. Il crollo non è solo legato all'andamento demografico. Se nel 2001 le persone tra i 15 e i 34 anni al lavoro erano il 54,1% della propria fascia di età nel 2020 erano il 39,8% dato risalito (secondo le nuove regole) al 41% nel 2021. 

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