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Gas, Confindustria:  ad aprile prezzo +698% rispetto all'epoca pre Covid

I costi elevati delle materie prime energetiche frena la crescita della produzione delle industrie che aveva chiuso in positivo l'ultimo trimestre del 2021

Ansa

Ad aprile il prezzo medio del gas naturale è stato il 698% più alto rispetto a prima dello scoppio della pandemia; quello del petrolio del mare del Nord il 56% in più. Lo segnala il Centro studi di Confindustria, sottolineando come i prezzi, così elevati, frenano l'attività produttiva "lungo tutte le filiere".

Stop alla produzione - I dati, che fanno riferimento al primo trimestre 2022, non lasciano spazio ad altre interpretazioni. A causa dell'aumento dell'aumento delle risorse energetiche, la produzione della filiera industriale ha fatto registrare una flessione pari al -1,6% rispetto al quarto trimestre del 2021. Non sembrano esserci margini di un miglioramento anche nel trimestre in corso: ad aprile il trend è rimasto invariato con il -2,5% (dati Csc). 

Gli ostacoli alla produzione - Il volume delle commesse alle imprese, dopo un lieve accenno di positività a febbraio, è diminuito a marzo dello 0,6% e ad aprile dello 0,4%. Confindustria ha ancora una volta sottolineato come i fattori che ostacolavano l’attività produttiva italiana (rincari delle materie prime, scarsità di materiali) erano presenti già prima della guerra e che il conflitto ne ha acuito la gravità. Al momento la percentuale di imprese manifatturiere che hanno segnalato difficoltà in termini di costi e prezzi più elevati e tempi di consegna più lunghi è rimasta elevata, sebbene in lieve diminuzione rispetto al quarto trimestre del 2021.

Previsioni e Pil - La prospettiva di crescita dell'economia italiana ha registrato un crollo: si è passati dal +0,6 a inizio anno, al - 34,8 di aprile, valore comparabile a quello di dicembre 2020. Il peggioramento dell'indice di incertezza della politica economica che per l'Italia è salito a 139,1 punti a marzo, per poi attestarsi su un valore poco inferiore in aprile (129,2 punti, +28,5% rispetto al 4° trimestre del 2021), accresce i rischi di un ulteriore indebolimento.

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