Torino, maestre paragonano alunno disabile alla gastrite: la madre denuncia
E' stata un'altra docente a far avere alla famiglia del bimbo le chat di Whatsapp con gli insulti
"La gastrite quest'anno ha un nome e un cognome...": sulla chat delle maestre veniva paragonato alla malattia dell'apparato digerente l'alunno di 8 anni affetto da gravi patologie, con deficit dell'attenzione e iperattività combinata con un disturbo oppositivo provocatorio. Un alunno che aveva bisogno di assistenza e non di punizioni o scherno. La madre è venuta a conoscenza di tutto ciò grazie a un'altra insegnante che le ha fatto avere i messaggi che le colleghe si scambiano via WhatsApp. Solo così ha capito il cambio d'umore del figlio e il suo stato psicologico. Subito è scattata la denuncia. La vicenda è accaduta a Torino.
"Nella chat - spiega la madre - le insegnanti si metteva d'accordo sulla versione dei fatti da riferirci, per farci credere che mio figlio era un bimbo violento. Non hanno compreso che, invece, combatte ogni giorno con i suoi fantasmi e le sue difficoltà causate dalla disabilità".
La donna, dopo essersi messa in contatto con "La Battaglia di Andrea", associazione napoletana che si batte per i diritti delle persone diversamente abili, ha deciso di denunciare tutto alla Procura. Ed è pronta a consegnare i contenuti di quelle chat.
"Il mio bambino - conclude la madre - ha bisogno di essere integrato e non emarginato, impedendogli di andare a scuola e anche di consumare i pasti insieme con i suoi compagni, per punirlo, com'è accaduto".
"Probabilmente ci sono numerosi casi simili in Italia - dice Asia Maraucci, presidente dell'associazione "La Battaglia di Andrea", - ma ci teniamo anche a dire che fortunatamente in percentuale sono la minoranza e che la scuola funziona molto bene. Ne sono testimoni anche queste maestre che prendono le distanza dalle colleghe e denunciano tutto alle mamme".
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