mondo

Sakineh, Iran smentisce liberazione

La televisione iraniana ha smentito il rilascio di Sakineh, la donna condannata alla lapidazione per adulterio e in attesa di sentenza in un processo per l'uccisione del marito. La notizia della liberazione era stata data dal Comitato internazionale contro la lapidazione, con sede in Germania. Ma in realtà la donna è stata portata a casa solo temporaneamente. E Frattini dice: "Vogliamo vedere Sakineh libera".

E' stata PressTv a precisare che la donna è stata portata nella sua abitazione solo per realizzare una "ricostruzione video dell'omicidio sulla scena del delitto".

Il rappresentante del Comitato in Italia aveva detto che Sakineh e suo figlio, Sajjad Ghaderzadeh, anch'egli arrestato nell'ottobre scorso, erano stati visti nel cortile della loro casa di Tabriz, nel nord-ovest dell'Iran. La televisione PressTv aveva effettivamente diffuso fotografie di Sakineh e del figlio nella casa. Ma "contrariamente ad una vasta campagna di propaganda da parte dei mezzi di informazione occidentali secondo cui l'assassina Sakkineh Mohammadi-Ashtiani è stata rilasciata - spiega  sul suo sito PressTv - una nostra equipe televisiva, ha concordato con l'autorità giudiziaria di seguire la Ashtiani nella sua abitazione per produrre una ricostruzione video dell'omicidio sulla scena del delitto''. 

Il Comitato internazionale contro la lapidazione aveva annunciato il 2 novembre scorso anche l'impiccagione per il giorno dopo di Sakineh.

Frattini: "Vogliamo Sakineh libera"
E' intervenuto il ministro degli Esteri Franco Frattini dopo la smentita di Teheran, dicendo: "Vogliamo vedere Sakineh libera. Ovviamente siamo fortemente delusi da questo annuncio fatto dai diretti interessati, ma devo dire che conoscendo l'Iran, non mi stupisco". Per Frattini, la presunta liberazione di Sakineh ''è stata una macchinazione gravissima''.