Scontro sul petrolio, Orban: "Sanzioni sull'energia, per noi sono linea rossa" | Nessun accordo tra gli ambasciatori Ue
Nuovo stop dall'Ungheria che chiede "cinque anni per riorientare la sua economia e la sua industria verso altre forniture"
Le sanzioni dell'Unione europea contro il settore energetico russo sono una "linea rossa" per l'Ungheria. A ribadire lo stop di Budapest al piano europeo sull'embargo al petrolio russo è il primo ministro ungherese Viktor Orban alla stazione radio Kossuth. "Ero pronto a concordare con i primi cinque pacchetti di sanzioni Ue - ha spiegato - ma ho detto chiaramente fin dall'inizio che c'è una linea rossa: il settore dell'energia".
Budapest: "Sanzioni sarebbero una bomba atomica per l'Ungheria" - "Ci serviranno almeno cinque anni, e anche fondi, per riorganizzare e ricostruire gli stabilimenti. Quindi abbiamo mandato indietro la proposta alla Commissione europea per una revisione", ha detto Orban al sito Index.hu. La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen "ignora il fatto che i Paesi Ue sono in circostanze totalmente diverse e fa una proposta che ignora le caratteristiche individuali. Non possiamo accettarlo, per l'Ungheria è l'equivalente di una bomba atomica", ha detto Orban.
Ancora nessun accordo tra gli ambasciatori Ue - L'Unione, intanto, continua a cercare l'accordo sul sesto pacchetto di sanzioni. A Bruxelles si è riunito il Coreper, il comitato che raggruppa gli ambasciatori dei 27 presso l'Ue, ma l'incontro si è chiuso senza un'intesa. Secondo fonti diplomatiche, "è molto probabile che il Coreper venga riconvocato entro domenica. Dipende dalle trattative che si svilupperanno in queste ore. L'obiettivo - hanno sottolineato le fonti - rimane quello di approvare il sesto pacchetto prima di lunedì".
Borrell: "Fare presto per trovare un accordo" - "Stiamo lavorando per arrivare a un accordo tra tutti i Paesi europei, per fermare l'importazione di petrolio dalla Russia. Si farà", ha assicurato l'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza Josep Borrell. "E se non si fa presto, cioè entro questo fine settimana, dovrò far riunire il Consiglio dei ministri degli Affari esteri per avere un accordo politico".
Medvedev: "Da Orban passo coraggioso" - Al premier ungherese arriva il plauso del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev. "Orban ha fatto un passo coraggioso in un'Europa senza voce - ha detto -. Ha rifiutato di supportare l'embargo agli idrocarburi, che è disastroso per l'economia del suo paese e le folli sanzioni conto gli ecclesiasti. I leader più ragionevoli degli Stati Ue" sono stanchi di seguire la dannosa politica guidata dagli Usa, ha aggiunto.
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