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Guerra in Ucraina, Paolo Magri: "Decisione su embargo alla Russia può infliggere grossi danni anche a noi"

A "Mattino Cinque News" le parole del direttore dell’ISPI

"Questi sono i giorni della corsa contro il tempo di tutti, i russi per arrivare a una qualche vittoria a Mariupol per celebrare il 9 maggio, l'Europa per imporre le sanzioni e l'ONU per evacuare i civili dall'acciaieria". Con queste parole il direttore dell'ISPI Paolo Magri è intervenuto a "Mattino Cinque News" per commentare le sanzioni alla Russia e la posizione dei Paesi più restii rispetto all'embargo sul petrolio.

"Dobbiamo stupirci che quattro, cinque Paesi resistano - ha aggiunto Magri - noi abbiamo visto in passato l'Europa che aveva questi vertici last minute per stabilire la ridistribuzione di 30mila profughi sbarcati sulle coste greche-italiane, qui stiamo parlando di una decisione che può infliggere danni alla Russia, ma sicuramente infligge grossissimi danni anche a noi".

"Che ci sia quindi una meditazione, una negoziazione non ci deve stupire - ha spiegato il direttore dell'ISPI - anche perché quei Paesi che sono un po' riluttanti hanno tanto petrolio dalla Russia come importazione ma sono economie piccole, quindi il grosso del petrolio della Russia è fatto da altri Paesi, l'Olanda, la Germania, la Polonia, se gli altri 24 Paesi attuano il blocco anche di sei mesi, il grosso delle entrate russe viene messo in gioco".

"L'Europa è indignata con Putin però non vuole farsi del male e infliggere ulteriori danni alle famiglie, alle imprese che già stanno soffrendo in questo momento, quindi c'è del realismo in queste riflessioni", ha concluso Magri.

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