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Samarate, massacra a martellate la moglie e la figlia 16enne poi tenta di uccidere anche l'altro figlio | La donna voleva lasciarlo?

Alessandro Maja ha anche tentato il suicidio dandosi fuoco. Nicolò, unico sopravvissuto, è in gravissime condizioni

Ha colpito nel sonno i suoi due figli e la moglie e poi ha tentato di darsi fuoco. E' quanto sarebbe accaduto, secondo una prima ricostruzione, in una villetta di Samarate, in provincia di Varese. Alessandro Maja, 57 anni, avrebbe ucciso la moglie Stefania Pivetta, 56, e la figlia Giulia, 16, a martellate. Ferito anche il figlio maggiore, Nicolò, 23 anni, che però è sopravvissuto: è in gravissime condizioni. I carabinieri hanno fermato l'uomo. Forse una separazione all'origine della tragedia.

Colpito alla testa, Nicolò, è stato portato in ospedale a Varese in elicottero. I due ragazzi sono stati aggrediti mentre erano a letto, nella loro camera, la madre mentre era sul divano. A dare l'allarme sono stati i vicini di casa, che hanno sentito le urla. 

Strage familiare a Samarate: madre e figlia uccise nel sonno, ferito il fratello

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Alessandro Maja trovato sporco di sangue - Alessandro Maja ha tentato il suicidio dopo aver aggredito a martellate i familiari mentre dormivano. È stato quindi ricoverato in ospedale a Busto Arsizio (Varese) dove è piantonato: i medici dicono che è fuori pericolo. All'arrivo dei soccorritori era ancora sporco di sangue. Nella villetta dove è avvenuta la tragedia, un quartiere signorile, i carabinieri del comando provinciale di Varese e la scientifica, stanno ricostruendo le fasi del duplice omicidio.  Oltre ad Alessandro Maja, investigatori e inquirenti sentiranno nelle prossime ore i familiari e gli amici della coppia e dei due figli. 

Maja si racconta sul suo sito: "vulcanico" progettista - Nel sito del suo gruppo professionale, il "Maja Group", Alessandro Maja racconta di essere cresciuto "fra i caffè milanesi" e si definisce "fulcro e fondatore" del gruppo stesso, uno studio che assiste nella progettazione di spazi commerciali per il settore food and beverage, con sede a Milano, lungo il Naviglio Pavese. Nel sito Maja si descrive come "vulcanico di idee, originali e stravaganti, ma concrete e funzionali" e fra i progetti che elenca ci sono quelli del "relooking" della storica pasticceria Biffi, di spazi all'aeroporto di Malpensa e alla stazione di Cadorna. Maja non risulta iscritto all'ordine degli architetti ma a quello dei geometri.

Stefania si era rivolta a un avvocato - Intanto le indagini dei carabinieri si concentrano su una possibile crisi matrimoniale. Stando agli inquirenti, la donna si era rivolta a un avvocato per una consulenza sulla separazione.

Maja ai vicini: "Li ho uccisi tutti" - "Li ho uccisi tutti". Queste le parole pronunciate da Alessandro Maja a due vicine di casa accorse alla porta della sua abitazione, dopo aver udito le grida. Secondo la loro testimonianza l'uomo, coperto di sangue, ha detto cosa aveva fatto appena le due donne si sono avvicinate. Un'altra vicina di casa ha invece raccontato di aver udito le richieste di aiuto del figlio Nicolò, 23 anni, anche lui sorpreso nel sonno. "Purtroppo è ferito gravemente" ha detto con la voce rotta il marito della cugina di Stefania quando è arrivato nella villetta dove sono avvenuti gli omicidi. Sul posto sono stati trovati un martello e un trapano con sopra del sangue. 

Il sindaco: "Risveglio terribile" - "Un risveglio terribile per la città, una tragedia. Nessuno aveva mai dubitato che ci fossero problemi, secondo alcuni amici comuni che vivono in zona. Speriamo solo che il ragazzo si riprenda". Commenta così la strage familiare il sindaco di Samarate Enrico Puricelli. "I ragazzi, Nicolò e Giulia, vivevano una vita serena - continua -. Il padre è un architetto, lei era una casalinga. Avevano acquistato la villetta nel 1999, dopo essersi trasferiti qui da Milano. Non risulta alcun episodio di violenza pregressa".

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