Draghi liquida il Superbonus 110%: "Non sono d'accordo, ha triplicato i costi"
Il presidente del Consiglio a Strasburgo mette il freno a mano sulla misura voluta dal M5s. Il tema divide la maggioranza
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel suo intervento alla plenaria del Parlamento europeo, tra le altre cose, ha parlato anche del Superbonus 110%, liquidando però la misura tanto cara al M5s. "Il nostro governo è nato come governo ecologico, fa del clima e della transizione digitale i suoi pilastri più importanti. Ma non siamo d'accordo su tutto, sul Superbonus 110% non lo siamo, perché il costo di efficientamento è più che triplicato e il prezzo degli investimenti per attuare le ristrutturazioni sono triplicati, perché toglie la trattativa sul prezzo", ha detto Draghi, mettendo in allarme i Cinquestelle. Ha salutato positivamente le parole del premier invece Maurizio Lupi, secondo cui la misura ha portato a una "degenerazione del mercato".
Le parole di Draghi - "Il ministro dell'Ambiente è stato straordinario, ha fatto provvedimenti straordinari. Possiamo non essere d'accordo sul Superbonus 110% e non siamo d'accordo sulla validità di questo provvedimento - ha quindi continuato Draghi nel suo intervento -. Cito un esempio: il costo di efficientamento è più che triplicato grazie ai provvedimenti del 110%, i prezzi degli investimenti necessari per le ristrutturazione sono più che triplicati perché il 110% di per sé toglie l'incentivo alla trattativa sul prezzo. Poi, le cose vanno avanti in Parlamento, il governo ha fatto quel che poteva e il nostro ministro è molto bravo".
I senatori pentastellati rincarano la dose: "Attacco di Draghi irricevibile" - "Ci lascia abbastanza perplessi l'irricevibile perentorietà con cui il premier Draghi si è scagliato contro il Superbonus al 110%". Lo hanno affermato, in una nota, i senatori M5s in commissione Industria, Commercio e Turismo, Gianni Girotto, Cristiano Anastasi, Marco Croatti, Gabriele Lanzi e Sergio Vaccaro. "E' stata gettata una volta per tutte la maschera: forse alla base dei continui paletti normativi e della ossessiva smania dell'esecutivo di voler limitare la circolazione dei crediti fiscali, c'è proprio questa insofferenza del presidente del Consiglio nei confronti del provvedimento".
I 5 stelle hanno poi ricordato che il bonus "nel 2021 ha contribuito in maniera decisiva a quel +6,6% del Pil di cui ha giovato in primis proprio il premier. Un'incidenza, quella del Superbonus al 110%, confermata da decine di analisi e di studi, che hanno portato commissari europei come Timmermans e Simson a evidenziarne la portata innovativa. Insomma, mentre l'Europa plaude e guarda con curiosità agli effetti positivi di questa agevolazione, il nostro primo ministro la boccia sonoramente proprio a Strasburgo: una contraddizione evidente".
Lupi (Noi con l'Italia): "Draghi ha ragione" - Di parere diverso è Maurizio Lupi. "Sul Superbonus Draghi ha ragione non al 100, ma al 110 per cento. Non c'è più nessuno che tratti sui prezzi o chieda più preventivi, l'incentivo si è trasformato in una sorta di piè di lista pagato dallo Stato. Tutti noi, compresi i più poveri, stiamo pagando la ristrutturazione de appartamenti e villette ai proprietari di casa creando ulteriore debito pubblico e una degenerazione del mercato", ha sottolineato il presidente di Noi con l'Italia.
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