È Francesca Mannocchi con il romanzo "Bianco è il colore del danno" (Einaudi) la vincitrice della quinta edizione del "Premio Wondy per la letteratura resiliente". La vittoria è stata annunciata nella serata di lunedì 2 maggio al Teatro Manzoni di Milano nel corso della tradizionale serata di festa tra parole e musica che accompagna la premiazione, presentata da Ema Stokholma e Alessandra Tedesco, con la partecipazione di numerosi ospiti illustri, tra i quali Alessandra Amoroso, Mr. Rain, la pianista Yevheniya Lysohor, gli attori Camilla Filippi, Sara Lazzaro, Edoardo Leo, Claudio Santamaria e Margot Sikabonyi.
Presieduta da Umberto Ambrosoli e composta da Viola Ardone, Silvia Avallone, Silvia Ballestra, Jonathan Bazzi, Luca Dini, Chiara Fenoglio, Vittorio Lingiardi, Emanuele Nenna e Gianni Turchetta, la giuria tecnica così si è espressa nella motivazione: "'Bianco è il colore del danno' è un potente racconto autobiografico, che si nega qualsiasi escursione nella fiction e centra in pieno il tema della resilienza. Mannocchi rinuncia a ogni sfumatura catartica e consolatoria, con un coraggio e una coerenza che a tratti toccano la crudeltà: verso se stessa e verso gli altri. Ne emerge un quadro energicamente demistificatore, in cui la storia personale di Francesca, giornalista coraggiosa, sempre pronta a recarsi nei luoghi più pericolosi del pianeta, diventa molto di più di un'autobiografia. Nonostante la sclerosi multipla, Francesca continua a fare quasi tutto quello che ha sempre fatto. Il racconto di sé chiama in causa, con spietata lucidità, le dinamiche familiari, e si fa scandaglio severo di padri e (soprattutto) madri. A ciglio asciuttissimo, Mannocchi si mette e ci mette in questione, senza tregua". Valentina D'Urbano, con il libro "Tre gocce d'acqua" (Mondadori), è invece la vincitrice decretata dalla giuria popolare.
Le altre opere finaliste erano: "Cercando il mio nome" di Carmen Barbieri (Feltrinelli), "La tigre di Noto" di Simona Lo Iacono (Neri Pozza), "L'arte di legare le persone" di Paolo Milone (Einaudi), "Ciao Vita" di Giampiero Rigosi (La Nave di Teseo). Alla vincitrice va un premio di 5mila euro e un'opera su tela dell'artista Luca Tridente, inserita, insieme alle altre assegnate nelle prime edizioni del Premio Wondy, nel Catalogo dell'arte moderna (Editoriale Giorgio Mondadori), considerato un punto di riferimento per l'arte moderna e contemporanea. Un premio di 2mila euro è invece assegnato alla vincitrice della giuria popolare.
La quinta edizione del Premio Wondy è organizzata dall'associazione "Wondy Sono Io", quest'anno in collaborazione con Banco BPM, Tendercapital, Community e il settimanale F.