LE MANIFESTAZIONI

"Pace, lavoro e salari", i sindacati ad Assisi per il Primo Maggio | Papa Francesco sulle morti bianche: "Una tragedia"

Corteo e tensioni, con cariche della polizia, a Torino e Trieste. Il leader della Cgil Landini: "Sul lavoro dal governo non si sono avute ancora risposte". Sbarra (Cgil): "Non abbiamo più sangue da dare"

"Pace, lavoro e salari": sono i temi della manifestazione dei sindacati che, in occasione del Primo Maggio, si ritrovano ad Assisi. Il leader della Cgil Landini ricorda come sul lavoro dal governo "non si sono avute ancora risposte". "No al salario minimo legale, sì a un trattamento complessivo come minimo contrattuale", chiede la Cisl. Per il ministro Orlando "serve una battaglia per dar dignità all'occupazione".

La manifestazione ad Assisi - La tradizionale manifestazione di Cgil, Cisl e Uil, infatti, si è svolta quest'anno ad Assisi, in piazza San Francesco. Nel pomeriggio in programma anche il tradizionale "concertone", promosso dai sindacati, in piazza San Giovanni a Roma. Al centro della manifestazione i temi della pace, del lavoro e della crescita del Paese, dei salari e delle pensioni, della lotta alla precarietà e della sicurezza. La Festa dei lavoratori quest'anno è per i sindacati anche l'occasione per chiedere di fermare la guerra, con un appello alla comunità internazionale e all'Onu per favorire il negoziato tra la Russia e l'Ucraina e per il cessate il fuoco.

Tensione al corteo di Torino - Tensione al corteo del Primo Maggio di Torino tra la polizia e un gruppo di lavoratori del food delivery che chiedeva di sfilare "per portare la loro voce di sfruttati". I rider hanno cercato di entrare nel corteo da galleria San Federico, ma sono stati fermati dalle forze dell'ordine in assetto anti-sommossa. Dal corteo si è levato il grido "dentro, dentro". C'è poi stata una doppia carica della polizia proprio in via Roma a due isolati da piazza San Carlo. Le forze dell'ordine hanno preso a manganellate i manifestanti per farli indietreggiare. Dal corteo antagonista si è levato a più riprese il grido "Vergogna!". Otto agenti sono rimasti lievemente feriti mentre anche gli antagonisti lamentano 5 feriti e accusano la polizia di avere agito "con violentissime cariche, completamente a freddo". 

Scontri sindacati-No Green pass al corteo di Trieste - Tensione anche a Trieste dove si sono registrati scontri tra sindacalisti e No Green pass e anche tra questi ultimi e le forze dell'ordine. Le prime tensioni, subito trasformatesi in scontri fisici, si sono verificate alla partenza del corteo, dove erano confluite oltre tremila persone con bandiere dei sindacati. Sono state proprio le organizzazioni sindacali ad essere state prese di mira da un gruppo di No Green pass, criticate per non aver difeso i lavoratori che avevano deciso di contestare le misure adottate dal governo. I No vax hanno tentato di impedire che il corteo avanzasse e si sono verificati i primi contatti fisici. Soltanto l'intervento di polizia e carabinieri ha evitato che la situazione degenerasse tenendo separati i gruppi.

Incidente sul lavoro nel Parmense - Gli incidenti sul lavoro, per altro, non si fermano neanche il Primo Maggio. Tre operai sono rimasti feriti a Fidenza (Parma) in seguito a un'esplosione in un'azienda di produzione di oggetti di vetro. Per cause in corso di accertamento da parte dei vigili del fuoco e dei carabinieri, c'è stata una perdita di metano da una tubazione dove stavano lavorando tre operai di una ditta esterna che dopo l'esplosione sono stati soccorsi e trasportati in ospedale.

Il messaggio del Papa - Il lavoro, la sicurezza che dovrebbe riguardarlo e il dramma delle morti bianchi sono state al centro dei pensieri anche di Papa Francesco: "Oggi è la Festa del lavoro. Che sia stimolo a rinnovare l'impegno perché dovunque e per tutti il lavoro sia dignitoso e che dal mondo del lavoro venga la volontà di far crescere un'economia di pace", ha detto al Regina Coeli. "E vorrei ricordare gli operai morti al lavoro, una tragedia molto diffusa, forse troppo", ha aggiunto.
 

Mattarella e il patto istituzionale - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato prorpio della necessità di arginare incidenti e morti sul lavoro. "La sicurezza sula lavoro e l'integrità della persona è parte essenziale del nostro patto costituzionale" e "vorremmo che intorno a questa necessità si mobilitasse il fronte più ampio, un patto di alleanza tra istituzioni, società civile, forze sociali ed economiche, per sottolineare con forza l'impegno a combattere un flagello che sconvolge la vita di troppe famiglie, rappresenta un'umiliazione per il mondo delle imprese e una sconfitta per chi, producendo beni e servizi, vede la propria attività sfigurata da queste morti", ha detto. 

"Lavoro sicuro e dignitoso" - Proprio il tema degli incidenti e delle morti sul lavoro è il centro di molti interventi. Come quello del segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, che dalla manifestazione di Assisi ha chiesto di fermare questa "lunga scia di sangue. Chiediamo al governo di mettere in cima alle priorità un grande piano che azzeri questa conta vergognosa". Bisogna "sostenere la centralità del lavoro. Lavoro dignitoso, di qualità, contrattualizzato. Lavoro sicuro. Sono oltre 1.300 le vittime ogni anno nelle nostre fabbriche, nei campi, sui cantieri. Non abbiamo più sangue da dare", ha aggiunto. 

Landini chiede provvedimenti straordinari - Il riferimento al governo è emerso anche dalle parole del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, anche lui ad Assisi: "Finora non c'è stato un grande dialogo con il governo, c'è stato un incontro all'inizio di aprile e risposte finora non ne abbiamo avute". In questa fase, ha spiegato, "c'è bisogno di provvedimenti straordinari per sostenere i redditi dei lavoratori e dei pensionati, con la riduzione del cuneo fiscale, per aumentare il bonus bollette, il fondo affitti: misure immediate e poi strutturalmente intervenire con una riforma fiscale", ha ribadito.

Bombardieri: "Dal governo una presa in giro" - "Abbiamo incontrato il presidente Draghi che si era detto disponibile a un confronto strutturato. Lunedì però se il Cdm approva il provvedimento da 6 miliardi per famiglie, lavoratori e imprese e il governo non si confronta con le parti sociali allora probabilmente deve andare a fare un po' di ripetizioni sul metodo del dialogo sociale". Questo è il pensiero del segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. "Quello non è un confronto ma un'informativa, oserei dire che è una presa in giro", ha aggiunto. 

Orlando: "Nuove regole sui salari" - Al centro della riflessione del ministro del Lavoro Andrea Orlando, che ha parlato al Quirinale, ci sono i salari: "Tutta la nostra Carta è segnata da richiami al lavoro. Ci sono profonde ferite sociali che incidono, abbiamo assistito a una progressiva svalutazione del lavoro. Come quando il licenziamento arriva come un fatto compiuto senza un dialogo. Dobbiamo invertire tutto ciò. Bisogna essere in grado di costruire regole nuove e lavorare per avere riferimenti congrui sui salari".