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Stesso prezzo ma meno prodotto, i consumatori contro la "shrinkflation": "E' una truffa"

E' stato presentato un esposto all'Antitrust e a 104 procure della Repubblica per indagare sulla riduzione dei prodotti confezionati venduti mantenendo invariati i prezzi

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La magistratura e l'Antitrust dovranno indagare sul fenomeno "shrinkflation", ossia la riduzione delle quantità dei prodotti confezionati venduti al pubblico mantenendo invariati i prezzi. Le associazioni di consumatori hanno presentato infatti un esposto all'Antitrust e a 104 procure in tutta Italia chiedendo di aprire indagini volte a verificare se la prassi avviata dai produttori e tesa a ridurre le quantità dei prodotti venduti ai consumatori senza ridurre il prezzo delle confezioni, possa costituire fattispecie penalmente rilevanti, dalla truffa alla pratica commerciale scorretta.

In sostanza il prezzo del prodotto resta esattamente lo stesso, e in alcuni casi ha un leggero aumento, mentre la confezione è leggermente più piccola, o contiene qualche unità in meno. Un classico esempio può essere quello del pacchetto delle patatine, venduto allo stesso prezzo di sempre ma con dentro dalle 5 alle 10 patatine in meno. Un espediente utilizzato dalle aziende per far quadrare i bilanci in tempi di difficoltà economica ma che, inevitabilmente si riverbera sulle tasche dei consumatori, realizzando in questo modo una sorta di "inflazione occulta".

Non di rado inoltre la diminuzione del prodotto si accompagna a un nuovo tipo di packaging, in modo da rendere meno evidente la riduzione di quantità e rendere al contempo più appetibile e accattivante la merce da vendere. 

Nell'esposto viene chiesto all'Antitrust e alle magistrature locali di sentire il presidente dell'Istat, il Mise, il Mef, Federalimentare e le principali multinazionali italiane in modo da poter acquisire elementi sul fenomeno.

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