Con un’estensione di oltre 2.300 chilometri la Grande Barriera Corallina australiana rappresenta il più grande sistema corallino al mondo. Un ecosistema fondamentale per la biodiversità ma allo stesso tempo estremamente a rischio a causa di numerosi fattori, primi tra tutti il riscaldamento dell’acqua del mare e l’aumento della sua acidità dovuta alla maggiore presenza di anidride carbonica.
Nell’estremo nord tropicale del Queensland, in Australia, dall’idea della “Great Barrier Reef Legacy”, un’organizzazione no-profit impegnata nella protezione e la conservazione dei coralli, è nato il progetto della Living Coral Biobank. Si tratta di una particolare biobanca di coralli viventi pensata per preservare la loro biodiversità. L’obiettivo è quello di raccogliere e ospitare i campioni di tutte le 800 specie di corallo duro provenienti da tutto il mondo e conservarli in una particolare struttura all’avanguardia.
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Un “arca di corallo” vivente, un vero e proprio archivio di materiale genetico per aiutare gli studi sulla conservazione delle barriere coralline e dei loro simbionti algali e generare così un’eredità per le generazioni future. A Port Douglas la prima struttura è operativa e ospita già un gran numero di specie registrate nel database. La Living Coral Biobank mira a garantire la sopravvivenza dei coralli di tutto il mondo in questo ambiente artificiale fino a quando le condizioni nel loro habitat naturale non miglioreranno.
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